Violenza di genere, scontro Pd-Iv: la replica di Boschi
In una lettera aperta 17 donne del Pd hanno chiesto alla ministra Bonetti (Iv) un cambio di passo nelle politiche di genere
“Mi spiace molto leggere che alcune colleghe del Pd abbiano deciso di scrivere una lettera aperta attaccando il lavoro della ministra Bonetti. Sono convinta che la battaglia contro la violenza sulle donne si vinca solo stando unite, non creando divisioni”. Queste le parole, riportate da Ansa, di Maria Elena Boschi, deputata di Italia Viva.
“Sono sicura – prosegue la parlamentare – che la porta della ministra sarebbe stata aperta ad un confronto, senza dover ricorrere a lettere sui giornali che hanno tanto il sapore di un’ansia da visibilità. Specie se a scriverla sono esponenti del governo che partecipano ai tavoli di lavoro con la ministra Bonetti e possono confrontarsi con lei quotidianamente”.
“Ho condiviso tante battaglie con le colleghe del Pd a fianco delle donne. Ho imparato che su questi argomenti i risultati migliori arrivano quando si superano le divisioni di partito e al governo ho sempre cercato di coinvolgere le opposizioni. Le tante donne che sono in difficoltà si meritano che lavoriamo insieme per loro, non che si facciano sterili polemiche contro una bravissima ministra come Elena Bonetti”, conclude Boschi.
Politiche di genere: la lettera delle donne del Pd
In una lettera pubblicata sull’Huffington Post, 17 donne del Partito Democratico hanno chiesto al governo un “cambio di passo” nelle politiche di genere e azioni concrete nel contrasto alla violenza sulle donne.
Tra le firmatarie ci sono anche tre esponenti del governo: Anna Ascani, viceministro della Pubblica istruzione; Lorenza Bonaccorsi, sottosegretaria ai Beni Culturali; Francesca Puglisi, sottosegretaria al Lavoro e politiche sociali.
“Sosteniamo – si legge nella lettera – l’impegno per la condivisione del lavoro di cura tra madri e padri e chiediamo che il Family act sappia compiere con coraggio quella rivoluzione culturale paritaria voluta dalla direttiva europea e già attuata da Svezia e Spagna. Sappiamo bene come in Italia l’incertezza dei servizi e la precarietà siano forti deterrenti al compimento del desiderio di genitorialità”.
“I quotidiani fatti di cronaca, ci ricordano ogni giorno come il tema della violenza maschile sia ancora drammaticamente tutto davanti a noi e richieda risposte e interventi più efficaci e incisivi. Nella settimana che ci siamo lasciate alle spalle, abbiamo contato l’uccisione di sei donne in diversi luoghi del nostro Paese per mano di uomini che dicevano di amarle. Sei in sette giorni”, scrivono le donne Pd.
“È necessario – aggiungono – lavorare di più sul rafforzamento della rete di protezione, investire di più su specializzazione e formazione degli operatori dell’intera filiera, dare nuovo impulso e concretezza alle azioni di prevenzione, sostenere di più e meglio i servizi antiviolenza, le reti di contrasto, i progetti di autonomia per donne vittime di violenza, ripartire dalle scuole con l’educazione al rispetto della differenza e dell’identità di genere”.
Lettera delle donne del Pd, la replica della ministra Bonetti
“Spiace che all’interno del Governo e della maggioranza si sia deciso di affidare ad una lettera aperta, e non ad un tavolo di lavoro, elementi di discussione che appartengono ad una responsabilità politica condivisa. Le donne di questo Paese meritano che lavoriamo per loro e lavoriamo bene”. Questa la risposta, riportata da Ansa, della ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, di Italia Viva.