Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il video di Carlo Conti coi carabinieri: "Non sei sola"
I numeri allarmante di femminicidi e reati di genere in Italia: perché la Giornata mondiale contro la violenze sulle donne è il 25 novembre
Il 25 novembre è la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Un appuntamento che, anno dopo anno, porta a riflettere anche sui numeri dei femminicidi in Italia. Nei primi sei mesi del 2024 c’è stata una crescita (+6%) degli atti persecutori (reato che colpisce le donne nel 74% dei casi), così come dei maltrattamenti contro familiari e conviventi (+15%, che interessano le donne nell’81% dei casi). Sono aumentate anche le violenze sessuali (+8%; vittime nel 91% dei casi sono donne, di cui il 28% minorenni e il 77% italiane). Prendendo in considerazione solamente i numeri dei carabinieri, gli arresti – nel 2024 che ancora è in corso – sono quasi 8 mila. I militari, nella loro campagna di sensibilizzazione, hanno scelto di affidarsi a Carlo Conti.
- Carlo Conti testimonial dei carabinieri
- I dati dei carabinieri: i reati sul codice rosso
- Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, perché è il 25 novembre
- Cosa prevede il Codice rosso che tutela le vittime di violenza di genere
- A cosa serve il numero 1522, quando è attivo e come funziona
- Come funzionano i Centri antiviolenza e le Case Rifugio in Italia
Carlo Conti testimonial dei carabinieri
La campagna di comunicazione e sensibilizzazione dei carabinieri ha coinvolto il conduttore tv, Carlo Conti.
L’invito dei militari rivolto alle donne è “fare il primo passo”, evidenziando l’esistenza, a sostegno delle vittime, di misure di natura legale, nonché di supporto psicologico, lavorativo ed economico.
Lo slogan dei carabinieri per la Giornata mondiale contro la violenze sulle donne
I dati dei carabinieri: i reati sul codice rosso
Sul sito dei carabinieri è presente un’intera sezione dedicata al codice rosso, che offre informazioni sul fenomeno e sugli strumenti di tutela delle vittime, mettendo a disposizione un test di autovalutazione, denominato “Violenzametro”, che rileva il livello di violenza subita in un rapporto di coppia
Ecco i dati degli interventi dei carabinieri legati al codice rosso:
- 2022: 54.062 (7.111 arresti);
- 2023: 55.374 (7.644 arresti);
- 2024 (primi 10 mesi): 46.317 (7.928 arresti).
Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, perché è il 25 novembre
Il 25 novembre 1960, nella Repubblica Dominicana, furono uccise 3 attiviste politiche, le sorelle Mirabal (Patria, Minerva e Maria Teresa) per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo.
Furono bloccate da alcuni militari, stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.
Il 25 novembre 1981 si è svolto il primo Incontro Internazionale femminista delle donne latinoamericane e caraibiche, in memoria delle tre sorelle: da quel giorno, il 25 novembre è stato riconosciuto come data simbolo.
Nel 1999 è stato istituzionalizzato anche dalle Nazioni Unite con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre.
Cosa prevede il Codice rosso che tutela le vittime di violenza di genere
Il 17 luglio 2019 il Parlamento italiano ha approvato una legge proposta dall’allora guardasigilli del M5S, Alfonso Bonafede, che ha introdotto una corsia prioritaria per la trattazione di reati contro le donne, prevedendo anche nuove fattispecie e circostanze aggravanti.
Si tratta del Codice rosso, che tutela le vittime di violenza domestica e di genere. Il nome della legge ricorda l’ordine di precedenza accordata in pronto soccorso a quei casi che necessitano un intervento immediato, vista la gravità della situazione. Così accade anche per le denunce e le indagini riguardanti casi di violenza, atti persecutori e maltrattamenti.
A cosa serve il numero 1522, quando è attivo e come funziona
1522 è il numero antiviolenza e stalking che le donne possono chiamare in qualsiasi momento per chiedere aiuto e consigli.
È gratuito e accessibile per 24 ore al giorno, le operatrici rispondono in 11 lingue diverse.
Come funzionano i Centri antiviolenza e le Case Rifugio in Italia
I Centri antiviolenza sono sparsi in tutta Italia e svolgono attività di consulenza psicologica, consulenza legale, gruppi di sostegno, formazione, sensibilizzazione e prevenzione, raccolta ed elaborazione dati, orientamento e accompagnamento al lavoro. Un aiuto concreto a tante donne disperate e sole.
Le Case Rifugio, invece, forniscono un alloggio sicuro alle donne che subiscono violenza e ai loro bambini. Il tutto a titolo gratuito e indipendentemente dal luogo di residenza.
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