Francesca Ghio e lo stupro, la consigliera contro Meloni al telefono: "Morta a 12 anni per persone come lei"
Francesca Ghio, la consigliera che ha raccontato di essere stata vittima di stupro, ha ricevuto la telefonata di Giorgia Meloni: cosa si sono dette
Francesca Ghio, la consigliera che ha raccontato di aver subito uno stupro quando aveva 12 anni, ha ricevuto una telefonata dalla premier Giorgia Meloni. A parlare della conversazione avuta con la leader di Fratelli d’Italia, è la stessa consigliera di Alleanza Verdi e Sinistra in un post in cui attacca la presidente del Consiglio e la sprona a fare qualcosa di concreto su questo delicato argomento.
- La telefonata tra Francesca Ghio e Giorgia Meloni
- Cosa ha detto la consigliera
- Le accuse e l’appello a Giorgia Meloni
- La denuncia dello stupro
La telefonata tra Francesca Ghio e Giorgia Meloni
In un lungo post su Instagram, la consigliera genovese Francesca Ghio ha riferito della sua conversazione con Giorgia Meloni.
Nella giornata di martedì 26 novembre, in Consiglio comunale, la donna aveva denunciato la violenza sessuale subita a 12 anni.
La consigliera di Avs, Francesca Ghio
Cosa ha detto la consigliera
La chiamata è durata 20 minuti ma Ghio rivela che sarebbe potuta durare molto meno. “Se avessi assecondato il motivo della sua telefonata probabilmente sarebbe durata pochi secondi. Giusto il tempo di lasciare che mi riportasse i complimenti per il coraggio e la vicinanza per il dolore, ma non ci sto a queste logiche”, scrive.
La consigliera sottolinea di non voler arretrare e anzi di voler usare questa chiamata per ribadire il messaggio che voleva passasse con il suo intervento in Comune. “A chi politicamente vuole la mia attenzione, dicendomi che sono stata brava, rispondo che non ha capito l’essenza del mio gesto”, aggiunge.
Francesca Ghio spiega che non ha svelato questo tremendo ricordo del suo passato per avere supporto morale ma “perché voglio una fine a questo dolore perché nessun’altra persona debba continuare a passarci attraverso”.
Le accuse e l’appello a Giorgia Meloni
“Sono morta a 12 anni anche per colpa di persone come lei (riferendosi alla premier, ndr) che, pur avendo il potere nelle mani, pur avendo gli strumenti per cambiare, scelgono di guardare da un’altra parte trovando continuamente un capro espiatorio e deresponsabilizzano le istituzioni, addossando al singolo”, attacca.
Per la consigliera coloro i quali si macchiano di queste violenze sono figli sani di un sistema malato. Madre, come Giorgia Meloni, la donna sottolinea di voler lottare per sua figlia e per i figli e le figlie di tutti per prevenire altro dolore evitabile. “Dirci che vi dispiace, serve solo a voi stessi per sentirvi meglio con quello che avete o non avete fatto. A noi serve un cambiamento. Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle persone che più non hanno voce“.
Quindi l’appello alla leader di Fratelli d’Italia, in capo al Governo, affinché “dimostri con la potente azione politica che ha nelle sue mani, affinché usi la politica per risolvere i problemi. Vogliamo l’educazione sessuo-affettiva, all’emozione e al consenso in tutte le scuole del paese per tutti i bambini e le bambine di oggi, che saranno gli adulti di domani, per mettere nelle loro mani e nei loro cuori gli strumenti potenti della consapevolezza e dell’amore“, dice.
La denuncia dello stupro
Francesca Ghio, 31 anni, è consigliera comunale della lista Rossoverde. Lo scorso martedì, in Comune a Genova, durante la seduta di Consiglio e nell’ambito di un ordine del giorno sul tema della violenza sulle donne, ha raccontato in aula di essere stata vittima di stupro all’età di 12 anni.
“Vivevo nel cuore della Genova bene, quando sono stata violentata fisicamente e psicologicamente tra le mura di casa mia, ripetutamente, per mesi. Per un pezzo di vita mi sono rassegnata, fino a credere che me lo ero meritata, che me l’ero cercata”, ha confessato. La donna non ha mai denunciato l’uomo, un giovane manager genovese di una piccola azienda che aveva accesso alla sua casa. “Mi diceva di stare zitta e che doveva essere il nostro segreto, mentre sottostavo alle sue torture dovevo giurargli di non raccontare niente a nessuno. Non sapevo neanche cosa fosse una denuncia a 12 anni”, ha aggiunto in un’intervista. “Mi guardo indietro oggi e a distanza di decenni nulla è cambiato. Gli uomini continuano a violentare. Nel silenzio complice di questa società. Qui sono chiamata a rappresentare la città, le persone. Una donna su tre subisce violenza nella propria vita. Chi ha voce e il privilegio della visibilità, come in questo caso la mia posizione qua dentro permette, deve parlare per chi non può farlo”, aveva detto durante la seduta.
Francesca Ghio ha spiegato di essersi autoinflitta dei tagli per anni, di sentire che una parte di lei sia morta anni fa e di essere stata ispirata, nel raccontare quanto le è successo, dalla vicenda di Giulia Cecchettin e dalla reazione della famiglia della ragazza uccisa da Filippo Turetta. Dopo il suo racconto, la procura di Genova ha aperto un’inchiesta per violenza sessuale aggravata su minore.