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Video di Woody Allen contestato alla Mostra del Cinema di Venezia, femministe sul red carpet: "Stupratore"

Woody Allen nel mirino delle femministe durante la Mostra del Cinema di Venezia. Le attiviste si sono radunate e hanno gridato: "Stupratore"

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Attimi di tensione alla Mostra del Cinema di Venezia, quando Woody Allen ha sfilato sul red carpet. Il regista si accingeva ad entrare nella Sala Grande prima della proiezione del suo nuovo film ‘Coupe de Chance’, quando oltre alle circa 300 persone che attendevano il passaggio è comparsa una delegazione di attivisti, in buona parte femministe, che hanno accolto il volto di ‘Io e Annie’ al grido di “stupratore“.

Woody Allen contestato alla Mostra del Cinema di Venezia

Come riporta ‘Adnkronos’, probabilmente Woody Allen non si è accorto di quanto stesse accadendo a pochi metri dal red carpet.

Un collettivo di femministe, a torso nudo e disposte in fila, hanno atteso l’arrivo del regista per poi urlare accuse di vario tipo, da “stupratore” a “abbasso il patriarcato“.

Attivisti e attiviste, in un numero totale di circa trenta persone, si sono disposte in fila oltre le transenne che delimitavano lo spazio tra il red carpet e il pubblico.

Poco dopo il gruppo è stato disperso con l’intervento della vigilanza, ma non abbastanza in tempo da non attirare l’attenzione dei media e dei presenti che hanno ripreso la contestazione.

Il motivo della contestazione

Come ricostruiva ‘Il Riformista’ nel 2021, le accuse di molestie sessuali a carico di Woody Allen vanno avanti da circa trent’anni.

Il caso esplose ai tempi della relazione tra Woody Allen e Mia Farrow. La storia d’amore tra il regista e l’attrice iniziò nel 1980. Mia Farrow era già stata sposata con Frank Sinatra dal 1966 al 1968 per poi sposare il direttore d’orchestra André Previn. Il loro matrimonio durò dal 1970 al 1979.

Durante il matrimonio con Previn nacquero tre figli biologici e altri quattro furono adottati. Tra questi ultimi c’era Soon Yi Previn.

Successivamente, Mia Farrow adottò Moses FarrowDylan Farrow, che Woody Allen a sua volta adottò nel 1991. Dalla relazione tra l’attrice e il regista nacque Ronan Farrow. Nel 1992 esplose il caso: Mia Farrow scoprì che il regista aveva una relazione con Soon Yi Previn – che, ricordiamo, era stata adottata dall’attrice durante il matrimonio con André Previn – e si parlò di incesto, termine risultato improprio in quanto Soon Yi non era figlia biologica di Woody Allen.

Il regista e Soon Yi Previn si sposarono nel 1997, ma nel frattempo emersero nuove accuse nei confronti di Woody Allen: la figlia adottiva Dylan Farrow lo accusò di abusi sessuali confidandosi con la pediatra, che presentò denuncia. In quel tempo Dylan aveva sette anni.

Dalle indagini condotte all’interno della Clinica per gli abusi sessuali dell’ospedale di Yale-New Haven, tuttavia, non emersero riscontri, tanto meno dai servizi sociali di New York.

Anche il giudice Elliott Wilk, seppur contestando il metodo di indagine delle strutture, considerò che le prove sugli abusi sessuali non erano sufficienti. Tuttavia, il giudice Wilk affidò i figli a Mia Farrow e indicò come “inappropriata” la condotta di Woody Allen nei confronti di Dylan Farrow.

Dylan Farrow, nel 2014, pubblicò una lettera in cui accusava il padre adottivo di molestie sessuali, ma a più riprese Woody Allen respinse ogni accusa sostenendo che Mia Farrow avesse spinto Dylan ad accusarlo di molestie sessuali per vendicarsi della relazione tra il regista e Soon Yi Previn.

Il documentario di Mia Farrow e la replica di Woody Allen

Nel 2021 uscì il documentario ‘Allen v Farrow’ della HBO in cui venivano rinnovate le accuse di abusi sessuali a carico del regista.

In un commento rilasciato all”Hollywood Reporter’, Woody Allen rispose con queste parole: “I documentaristi non hanno alcun interesse nel dire la verità. Hanno passato anni collaborando furtivamente con i Farrow e i loro facilitatori”.

La protesta a Venezia, parla una delle attiviste

Ascoltata da ‘Repubblica’, una delle attiviste che hanno protestato contro l’arrivo di Woody Allen ha dichiarato che il flash mob è stato organizzato “perché quest’anno la Mostra ha deciso di invitare tre registi, appunto Allen, Roman Polanski, Luc Besson, ma ci aggiungo anche Luca Barbareschi“.

Luca Barbareschi, ricordiamo, era finito nella bufera dopo aver liquidato come un tentativo di procacciarsi pubblicità le denunce di molestie da parte di alcune attrici.

L’inviato di ‘Repubblica’ ha ricordato all’attivista che i tre registi nominati – Allen, Polanski e Besson – sono stati assolti dalle accuse. L’attivista ha replicato: “Questo lo sappiamo bene, sappiamo anche perfettamente che ogni tanto la giustizia non fa davvero il suo corso” e fa l’esempio di “tantissime donne che non hanno denunciato”.

woody-allen-contestato-mostra-cinema-venezia Fonte foto: ANSA
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