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Vetralla, parla il padre che ha ucciso il figlio di 10 anni: "Ero ubriaco, volevo farlo smettere di gridare"

La deposizione in aula di Mirko Tomkow del giorno dell'omicidio del figlio Matias, per il quale è imputato

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Imputato per l’omicidio del figlio di 10 anni Matias, lo scorso 16 novembre a Cura di Vetralla, nel Viterbese, Mirko Tomkow depone di fronte alla corte d’Assise. Alla prima domanda, quando gli hanno chiesto se sia stato lui a uccidere il bambino, il 44enne di origine polacca ha risposto: “Ero ubriaco, forse sì”.

La deposizione di Mirko Tomkow

Come riportato da il Messaggero di fronte alla corte presieduta dal giudice Eugenio Turco, Tomkow ha ricostruito la sua versione dei fatti.

“Sono entrato in casa e non c’era nessuno” ha dichiarato, spiegando di aver aperto poi la porta della soffitta con un coltello della cucina e di aver atteso bevendo e fumando.

“Mentre ero lì ho sentito le ruote dello zaino di mio figlio che sbattevano sui gradini e sono sceso.”

Appena mi ha visto ha urlato: ‘Vai via, non puoi stare qui’” ha raccontato il 44enne. Il figlio sapeva che il padre non poteva entrare nella casa in cui viveva con la madre Mariola: Tomkow era destinatario di un divieto di avvicinamento e di un allontamento dalla casa familiare.

“Mentre gridava il suo telefono non smetteva di suonare – ha detto ancora. Io ero nervoso, così l’ho scaraventato a terra e messo nel lavandino del bagno. Matias però continuava a gridare. Era arrabbiato per il cellulare. Era fastidioso. Per farlo smettere ho preso lo scotch e glielo ho avvolto su tutta la faccia. Non parlava più”.

“Matias gridava perché io gli avevo rotto il telefono. Ero ubriaco e quelle urla mi davano fastidio” ha continuato il 44enne raccontando di aver messo una mano su naso e bocca del bambino per non farlo strillare, prima di usare lo scotch.

“Non si muoveva più. A quel punto sono tornato in soffitta a fumare – ha aggiunto. Poi ho preso la benzina e l’ho sparsa per tutta la casa. Il coltello l’ho preso alla fine, ma non mi ricordo”.

Vetralla, parla il padre che ha ucciso il figlio di 10 anni: "Ero ubriaco, volevo farlo smettere di gridare"Fonte foto: ANSA
Il ritrovamento del bambino di 10 anni nella casa a Vetralla

La benzina sparsa per tutta la casa

Durante la deposizione Tomkow ha dichiarato di non ricordare di avere colpito con tre coltellate il figlio, ha detto di sapere di aver sparso la benzina per tutta la casa, ma non il motivo del gesto. “Non lo so se volevo bruciare tutto – ha dichiarato – ero solo molto ubriaco. Sono stato molto arrabbiato quando il giudice mi ha allontanato dalla casa e dalla mia famiglia per maltrattamenti. Io non avevo mai fatto del male a mia moglie e al bambino. Non l’ho mai minacciata di darle fuoco o di ucciderla”.

La ricostruzione della giornata

Tomkow ha ripercorso la giornata del 16 novembre scorso, quando dopo aver lasciato l’Hotel Covid dove aveva trascorso la quarantena, sale sul treno per Bracciano per poi prendere la coincidenza per Vetralla.

“Ho iniziato a bere alle fermate – ha detto – poi arrivato a Cura ho preso la macchina, dove mia moglie qualche giorno prima mi aveva lasciato soldi e vestiti e sono andato al supermercato a comprare la vodka. Ho preso tre bottiglie. Poi ho lasciato l’auto in un parcheggio e ho raggiunto la casa a piedi. Sapevo che non potevo avvicinarmi, ma avevo bevuto tanto ed ero nervoso”.

omicidio Fonte foto: ANSA
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