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Ergastolo scampato per Salvatore Montefusco dopo il duplice femminicidio a Modena: come uccise moglie e figlia

Il duplice femminicidio di Castelfranco Emilia, Modena: Salvatore Montefusco uccise la moglie e la figliastra, ma una sentenza esclude l'ergastolo

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Il 13 giugno 2022 Salvatore Montefusco, 71 anni, ha ucciso a colpi di fucile la moglie Gabriela Trandafir e la figlia di quest’ultima, Renata. Il dramma si è consumato a Castelfranco Emilia, in provincia di Modena. Per il duplice femminicidio la Corte d’Assise di Modena ha respinto la richiesta di ergastolo presentata dalla Procura e ha condannato l’uomo a trent’anni di reclusione.

Il doppio femminicidio alle porte di Modena

La tragedia si è consumata lunedì 13 giugno 2022 a Cavazzona, frazione di Castelfranco Emilia (Modena) in via Cassola di Sotto. Intorno alle ore 12 Salvatore Montefusco ha sparato contro la moglie Gabriela Trandafir e la figlia della donna, Renata Alexandra, con il proprio fucile.

Dopo il duplice delitto Montefusco si è recato presso un bar di Castelfranco Emilia e lì ha composto il 112, attribuendosi da subito la responsabilità dei due assassinii. Il duplice femminicidio si è consumato alla vigilia dell’udienza di separazione tra l’uomo e la moglie.

ergastolo Salvatore Montefusco femminicidio ModenaFonte foto: ANSA
Il 13 giugno 2022 Salvatore Montefusco, allora 69enne, ha ucciso a colpi di fucile la moglie Gabriela Trandafir e la figlia di lei, Renata Alexandra. L’uomo è stato condannato a trent’anni, la Corte d’Assise ha respinto la richiesta per l’ergastolo della Procura

All’arrivo dei vigili del fuoco e dei carabinieri, Gabriela e Renata erano già morte. Secondo la ricostruzione fornita dall’uomo la strage sarebbe iniziata nel giardino della villetta, quando Renata era appena rientrata a casa e aveva detto all’uomo: “Adesso te ne vai di casa”.

Quindi Montefusco avrebbe imbracciato il fucile e avrebbe ucciso la ragazza la quale, in un disperato tentativo di fuga, stava tentando di scavalcare il muretto. Subito dopo Montefusco aveva raggiunto la moglie, che si era rifugiata al piano di sopra per nascondersi nella stanza del figlio Salvatore Junior, 17 anni. Il minore avrebbe tentato di fare da scudo alla madre, inutilmente.

Il movente

Secondo i giudici della Corte d’Assise di Modena, che il 13 gennaio 2025 hanno reso pubbliche le motivazioni della sentenza dell’ottobre 2024, a spingere Montefusco a macchiarsi del duplice femminicidio sarebbe stata una “condizione psicologica di profondo disagio, umiliazione ed enorme frustrazione” che l’uomo avrebbe vissuto a causa delle due donne.

Come già detto, il giorno successivo alla tragedia si sarebbe tenuta l’udienza di separazione della coppia. I due vivevano uno stato di esasperazione in progressione continua e in passato erano partite denunce reciproche per maltrattamenti. Nelle motivazioni della sentenza i giudici hanno parlato di “nefaste dinamiche familiari“.

Le motivazioni del mancato ergastolo e le reazioni

Come già detto, il 13 gennaio Ansa ha riportato le motivazioni della sentenza. La Corte d’Assise ha riconosciuto le attenuanti generiche a Salvatore Montefusco, equivalenti alle aggravanti tra le quali, tuttavia, sono state escluse la premeditazione, i motivi abietti e la crudeltà.

La Procura di Modena aveva chiesto l’ergastolo, mentre il Tribunale ha condannato il 71enne a trent’anni. L’avvocata Barbara Iannuccelli, che assiste i parenti delle vittime, ha parlato di “un mare di forte incredulità”.

Allo stesso modo la ministra alla Famiglia Eugenia Roccella, nell’attesa di consultare gli atti ufficiali, ha commentato parlando del rischio di “produrre un arretramento nell’annosa lotta per fermare i femminicidi e la violenza maschile contro le donne”.

ergastolo-salvatore-montefusco-femminicidio-modena-2 Fonte foto: Facebook Gabriela Trandafir / ANSA
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