Strage di Samarate, figlio superstite dà segni di miglioramento: come sta l'unico sopravvissuto
Le parole dell'avvocato di famiglia, sperano i nonni. Avrebbe mosso un occhio e una mano, cosa sappiamo
È l’unico sopravvissuto alla strage di Samarate. Nelle ultime ore avrebbe dato segni di miglioramento: muovendo un occhio e una mano. Suo padre ha ucciso gli altri familiari: la moglie e madre del giovane e la sorella di quest’ultimo.
- Strage di Samarate, come sta l'unico sopravvissuto: ha mosso un occhio e una mano, i nonni sperano
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Strage di Samarate, come sta l’unico sopravvissuto: ha mosso un occhio e una mano, i nonni sperano
Il ragazzo, attualmente seguito dai medici, è in ospedale. Troppo poco per dire se gli aggiornamenti dell’ultimo periodo siano un chiaro segno di miglioramento del quadro clinico, sembrano tuttavia aprire lo spiraglio di una speranza.
23 anni, il giovane è stato ricoverato presso l’ospedale di Varese, dove ha trascorso circa tre settimane in terapia intensiva (la strage è infatti avvenuta a inizio maggio). A sperare con lui ci sono innanzitutto i suoi nonni.
Uccide moglie e figlia a Varese, parla l’avvocato della famiglia: il sopravvissuto in “deciso miglioramento”
A dare la notizia è stata l’Ansa, che ha riportato le parole di Stefano Bettinelli, il legale della famiglia, che in verità ha descritto un quadro decisamente più ottimistico: “Nicolò è decisamente migliorato – ha rivelato l’avvocato – e sembra davvero riesca a rispondere, anche se a gesti, alle domande. Una notizia bellissima – ha continuato – seppure la prognosi non sia stata ancora sciolta e il percorso sarà molto, molto lungo”.
Le armi utilizzate dal padre contro il giovane sono state un martello, lo stesso che ha tramortito la figlia e la moglie, e forse un cacciavite e un trapano.
Tragedia in provincia di Varese, dopo la strage il killer ha tentato di darsi fuoco: le sue parole e dove sta adesso
Il killer è ricoverato anche lui, a San Gerardo di Monza, reparto di psichiatria.
I suoi avvocati hanno sottolineato che le sue condizioni sono “incompatibili con il carcere”.
Dopo aver tentato di uccidere tutta la famiglia, il padre si sarebbe tagliato le vene dei polsi, quindi avrebbe tentato di darsi fuoco. Dopo l’allarme, dato dai vicini di casa, è stato ritrovato ancora sporco di sangue.
I carabinieri durante gli accertamenti sul luogo della tragedia.
“Non doveva succedere, non mi capacito di come sia potuta accadere una cosa del genere”, ha detto l’architetto, di 57 anni, nei giorni successivi alla tragedia. Parole affidate ai suoi avvocati.