Silvio Berlusconi, le prime dichiarazioni dopo il ricovero
Dopo la caduta che gli ha procurato una contusione, il leader di Forza Italia ha parlato dei suoi alleati
Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi è stato protagonista di un brutto incidente a Zagabria, dove è caduto spinto dalla folla durante i lavori del congresso del Ppe. Rientrato in Italia con un aereo Fininvest, è stato ricoverato nella clinica La Madonnina di Milano per una contusione alla gamba.
Nel pomeriggio di venerdì è andata a trovarlo anche la figlia Marina, che è rimasta fino alle 18,30 circa. “Sta bene, sta bene”, ha assicurato uscendo dalla clinica. Berlusconi è stato raggiunto anche dalla compagna Francesca Pascale.
L’ex premier ha telefonato a sorpresa all’evento bolognese di lancio della campagna elettorale di Forza Italia verso le Regionali in Emilia-Romagna. “Non ho niente di rotto. Vi abbraccio tutti quanti”: queste le parole del cavaliere, riferite da Anna Maria Bernini e salutate dagli applausi della sala.
“Per uno abituato da una vita agli sgambetti”, ha commentato Silvio Berlusconi in un’intervista rilasciata a Libero Quotidiano, “che volete che sia una piccola ‘botta’? Nulla, appunto…”.
Il Cavaliere, che dovrà restare in clinica per accertamenti, si è lasciato andare anche ad alcune dichiarazioni sulla sua “squadra” di alleati. “Quali ruoli vedo per la “squadra” del centrodestra? Sono sempre paragoni forzati, ma provo a stare al gioco”.
“Se fossimo una squadra di calcio”, ha svelato Berlusconi a Libero Quotidiano, “Matteo Salvini sarebbe un evidente centravanti di sfondamento, Giorgia Meloni uno di quei terzini che copre la fascia destra ed è capace da quella parte di andare in goal ed io naturalmente il regista a centrocampo”.
“Questa squadra ha milioni di tifosi, la maggioranza degli italiani, e deve conquistarne altri ancora: sette milioni di moderati che non vanno al voto ma si dichiarano liberali e anticomunisti”, ha aggiunto.
Sulla vicenda della casa dell’ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta, Berlusconi ha risposto: “Per dei moralisti è una ben triste fine dilaniarsi su questioni morali. Ne dimostra lo spessore etico e civile”.
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