Sciopero dei benzinai, Giorgetti conferma la linea del governo Meloni. Ma apre uno spiraglio sulle accise
Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti conferma la linea del governo Meloni sui prezzi dei carburanti, ma non esclude il taglio delle accise
I benzinai non ci stanno: il 25 e 26 gennaio sarà sciopero, chiuderanno i distributori in tutta Italia per protestare contro il Governo Meloni e le accuse di una presunta speculazione. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti intanto ha confermato la linea dell’esecutivo: nessun taglio delle accise, almeno per ora.
Caro benzina, parla Giorgetti
“Il governo monitorerà attentamente la situazione dei livelli dei prezzi non solo della benzina ma anche quelli di largo consumo”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti rispondendo in question time al Senato sul tema del caro benzina e dello sciopero proclamato dai benzinai.
L’obiettivo, ha spiegato, è verificare che l’andamento dei prezzi “sia coerente con quello dell’offerta e quindi determinato da shock esterni o se sia invece determinato da comportamenti speculativi e di scarsa trasparenza degli operatori. Alla luce di tale monitoraggio il governo valuterà ulteriori iniziative da adottare”.
Le misure sui carburanti
Parlando in Senato il ministro dell’Economia ha confermato la linea assunta dal governo Meloni su benzina e accise, spiegando la decisione di non rinnovare il taglio delle tasse sui carburanti deciso dall’esecutivo Draghi.
Giorgetti ha spiegato che non c’erano risorse per tagliare le accise: la strategia seguita dal governo è stata “finalizzata a concentrare le risorse finanziare disponibili a sostegno delle famiglie più bisognose e alle imprese”.
E ha ribadito le nuove misure introdotte con l’ultimo decreto per “rendere più trasparente l’andamento dei prezzi dei carburanti e per rafforzare i poteri delle autorità responsabili del controllo dei prezzi di vendita dei beni di largo consumo”.
Lo spiraglio sulle accise
Giorgetti ha però aggiunto che se i prezzi dei carburanti dovessero salire in modo consistente il governo potrebbe valutare un intervento volto a ridurre le accise, così come fatto dal governo Draghi.
“Il precedente governo, ha sottolineato il ministro, “ha adottato misure di riduzione delle accise sui carburanti quando il loro prezzo aveva superato i 2 euro al litro (toccando i 2,18 euro per la benzina) misure che comunque si sarebbero concluse nel mese di novembre. Condizioni queste di prezzo molto diverse da quelle attuali“.
Le date dello sciopero
Lo sciopero dei benzinai è stato indetto dalle tre associazioni di categoria Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc-Confcommercio per le giornate del 25 e 26 gennaio 2023. Oltre alla chiusura dei distributori è previsto un presidio di protesta sotto Montecitorio.
Per la precisione, lo sciopero dei benzinai italiani è previsto dalle 19.00 del 24 gennaio 2023 alle 07.00 del 27 gennaio 2023.