Scontri in Sapienza a Roma tra collettivi e Azione Universitaria, tensione nei viali dell'università: il video
Scontri alla Sapienza tra Azione Universitaria e collettivi antifascisti: un vigilantes è rimasto ferito. Interviene Fratelli d'Italia
All’Università La Sapienza di Roma ci sono stati momenti di tensione tra gli studenti di Azione Universitaria, movimento di estrema destra, e i collettivi antifascisti. Dopo gli episodi di tensione avvenuti nella giornata del 20 novembre nei pressi della Facoltà di Giurisprudenza, i due gruppi si sono affrontati nei viali della città universitaria tra lanci di oggetti, spintoni e momenti di forte tensione. Un vigilantes, tra quelli che stavano scortando gli studenti di Azione Universitaria, è rimasto lievemente ferito.
- Scontri in Sapienza: ferito un vigilantes
- Clima teso tra scritte fasciste e accusa di voto rubato
- Il commento di Rampelli
Scontri in Sapienza: ferito un vigilantes
Nel pomeriggio del 21 novembre, nei pressi della Facoltà di Farmacologia, alcuni studenti di Azione Universitaria stavano effettuando un volantinaggio quando sono stati raggiunti da un gruppo di rappresentanti di collettivi antifascisti.
Dopo un primo scambio verbale, è seguito un lancio di bottiglie e oggetti. Gli studenti di destra hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine per poter lasciare il campus universitario in sicurezza. Intorno alle 17, accompagnati dagli agenti della Digos, sono stati fatti uscire da un ingresso secondario, lontano da piazzale Aldo Moro, mentre i collettivi marciavano verso l’ingresso principale, attraversando la città universitaria in segno di protesta.
Momento della giornata di tensione di mercoledì 20 novembre
Durante gli scontri, un vigilantes dell’università è stato colpito al volto da una pietra lanciata presumibilmente dal blocco dei collettivi di sinistra. L’uomo, sanguinante, è stato trasportato in ospedale per le cure.
Clima teso tra scritte fasciste e accusa di voto rubato
I collettivi antifascisti denunciano un clima sempre più ostile all’interno dell’ateneo. Nei giorni scorsi, manifesti elettorali sono stati vandalizzati con scritte di ispirazione fascista, ma non è l’unica occasione di tensione.
I rappresentanti di Cambiare Rotta hanno dichiarato che “i fascisti di Azione Universitaria costringono gli studenti a votare per loro, intimidendoli con cinghiate, insulti sessisti e minacce”.
Secondo alcune denunce, studenti di Azione Universitaria avrebbero infatti preso i telefoni di altri studenti con il pretesto di mostrare come votare tramite QR code, per poi votare il proprio movimento in maniera fraudolenta.
Il commento di Rampelli
Sulla vicenda è intervenuto anche il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli (FdI), che ha condannato gli episodi di violenza, accusando i collettivi di sinistra di aggressioni contro i militanti di Azione Universitaria (nata come ramo giovanile di Alleanza Nazionale e che dal 2014 è l’organizzazione universitaria di Fratelli d’Italia).
In un post su Facebook, Rampelli ha definito i collettivi “teppaglia dell’estremismo di sinistra” e ha chiesto provvedimenti immediati come il nuovo episodio che ha animato la città universitaria.
“Non possiamo tollerare una campagna intimidatoria che ricorda gli anni di piombo”, ha dichiarato. Il vicepresidente della Camera non si è però espresso né sulla presenza di studenti di destra armati in maniera improvvisata, come visibile nei video girati dai giovani della controparte, né sulla crescente presenza di segnali fascisti nell’università (come quelli preoccupanti riportati in precedenza).