Santoro contro i tg pro Ucraina, poi parla di Berlusconi e Putin: il giornalista a ruota libera contro tutti
L'ex giornalista della Rai non condanna Vladimir Putin per la guerra in Ucraina, spiegando che la verità è diversa da quella raccontata dai media
In una lunga intervista concesso a La Stampa il giornalista Michele Santoro ha lanciato pesanti accuse ai media italiani sulla guerra in Ucraina e alla Rai, colpevole di averlo censurato. L’ex conduttore tv ha anche attaccato il premier Mario Draghi e parlato del “nemico” Silvio Berlusconi, di Matteo Salvini e di Massimo Giletti.
Santoro difende Giletti, poi attacca Sallusti
“Non ho avuto modo di vedere” la diretta della trasmissione Non è l’arena, di Massimo Giletti, da Mosca. “Ognuno fa le trasmissione come sa e chi le vede le critiche”.
Riguardo l’abbandono dello studio da parte di Alessandro Sallusti, Michele Santoro ha dichiarato che il collega “sapeva come si sarebbe svolta la trasmissione, poteva non andarci”.
È “grave” che invece il direttore di Libero Quotidiano non sia stato criticato per “quello che ha detto sul Cremlino. Espressioni insopportabili, ha ricoperto la Storia di parolacce”.
Il giornalista contro il Pd in Rai e la censura in tv
“È significativo” il fatto “che io non abbia una trasmissione, nonostante migliaia di persone scrivano sui social che mi vorrebbero in tv”.
“Ho lottato tanto contro le censure di Silvio Berlusconi e mi trovo a subire la censura di chi di fatto controlla la Rai da anni”. Cioè “il Pd. Non ha più sezioni sul territorio, le ha in Rai”.
Le accuse ai Tg “schierati con il governo ucraino”
“I Tg sono desolanti”, ha dichiarato Michele Santoro. “Tutti con le telecamere piantate nello stesso modo, vedono le cose come le vede il governo ucraino”.
Su ogni rete, a ogni ora, “abbiamo una rappresentazione del dolore, che va fatta, ma andrebbe completata con analisi e punti di osservazione diversi”.
Le dure parole sull’Ucraina prima dell’invasione
“L’Ucraina non è una democrazia completa”, ha spiegato il giornalista. “Prima dell’invasione c’era un altissimo tasso di corruzione, oligarchi che dominavano la politica, partiti e giornali sciolti di forza, giornalisti uccisi”.
All’obiezione dell’intervistatore Antonio Bravetti, che ha rilevato come queste parole siano le stesse della propaganda putiniana, Michele Santoro ha dichiarato di dire solo le cose come stanno.
“Chi dice la verità è putiniano? Non ci faccio più caso. Mi hanno chiamato giullare, fascista. Quello che dico sull’Ucraina sono fatti che nessuno può mettere in discussione”, ha sottolineato.
Santoro contro le armi a Kiev e la Resistenza
Ha ribadito di essere fermamente contrario all’invio delle armi a Kiev. “Ci sono già gli americani a farlo, sono otto anni che armano gli ucraini. Davvero pensate che senza le nostre armi non si sarebbero difesi?”.
Parole dure anche contro Giuliano Amato, che dice che la Costituzione giustifica l’invio di armi. “Si arrampica sugli specchi. In ultima analisi dice che è un problema di coscienza. Il custode delle leggi passa dallo Stato di diritto allo Stato etico?”.
“I Paesi piccoli, senza scatenare guerre mondiali, hanno sempre vinto contro i Paesi grandi. L’Afghanistan ha buttato fuori i russi, il Vietnam gli Usa”, ha ricordato il giornalista.
“Senza le armi americane gli ucraini avrebbero scelto altri modi di combattere e non saremmo arrivati alla distruzione dell’Ucraina”, ha dichiarato ancora Michele Santoro.
Michele Santoro ospite a Otto e Mezzo.
Entrambe le parti “sparano e i cannoni, di una parte e dell’altra, seminano distruzione in una guerra infinita. Con la guerriglia non ci sarebbe stata”.
Affermazioni che sembrano non prendere atto dei bombardamenti su Kiev. “Se resisti in un certo modo, chi aggredisce alza il tiro e i morti aumentano. Ripetiamo pure mille volte che il responsabile è Vladimir Putin. Non li faremo resuscitare”.
Nessuna presa di posizione contro Putin
Michele Santoro ha dichiarato che non scenderebbe in piazza contro Vladimir Putin, “perché sarei allineato al 99% dei telegiornali, al 97% delle forze politiche e al 90% dell’informazione e della stampa”.
“Sarebbero come le manifestazioni delle camicie nere a favore dell’intervento in Africa di Benito Mussolini”, ha dichiarato.
Non ci troviamo in una “democrazia in buona salute”, ha detto ancora il giornalista, pur sottolineando che non siamo in un regime fascista.
Cosa ha detto sul viaggio a Mosca di Salvini
Il criticato viaggio di Matteo Salvini in Russia “è un po’ come la trasmissione di Massimo Giletti da Mosca. Male non fa. Bisogna vedere se può far del bene”.
Se l’ex ministro dell’Interno “tornasse dalla Russia con un ramoscello di pace, perché dovremmo essere contrari?”.
Berlusconi “avrebbe fatto qualcosa”
Michele Santoro ha poi spezzato una lancia in favore dell’acerrimo rivale Silvio Berlusconi. “È uno che la guerra la aborre quanto me, ne sono convinto”.
“Credo che se avesse potuto fare qualcosa di persona lo avrebbe fatto. Magari avrà pure provato a telefonare a Vladimir Putin. Mi piacerebbe chiederglielo, ma ormai ha tanti di quei filtri…”.