San Benedetto del Tronto, ragazze picchiate dal buttafuori dopo essere state molestate: una ricoverata
Una delle ragazze è stata afferrata per il collo subendo la rottura dell'osso Mastoideo, in due sono finite al pronto soccorso
Avrebbe spezzato un osso del cranio di una ragazza e preso a schiaffi l’amica che, insieme alla sorella, si erano rivolte a lui perché erano state molestate in pista da ballo. Tre ventenni sono state picchiate e maltrattate da un buttafuori in una discoteca di San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli. Una delle tre è ricoverata con una prognosi di trenta giorni per la frattura dell’osso Mastoideo e avrebbe riportato difficoltà a sentire da un orecchio. La vicenda è riportata dal Resto del Carlino.
- Picchiate dal buttafuori: la vicenda
- L'intervento dei soccorsi
- Picchiate dal buttafuori: le parole del padre
Picchiate dal buttafuori: la vicenda
L’episodio è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì, intorno alle tre. Due sorelle e un’amica erano andate a ballare in una discoteca di San Benedetto del Tronto, quando una di loro è stata molestata e palpeggiata da un 50enne sulla pista.
Scappate dalla sala sono corse in bagno dove hanno incrociato un addetto alla sicurezza, il quale di fronte alla loro insistenza le ha buttate tutte e tre fuori con estrema violenza: ad una avrebbe afferrato il collo con forza fino a spezzarle l’osso Mastoideo, per poi rifilare uno schiaffone a un’altra che chiedeva di lasciare l’amica.
L’intervento dei soccorsi
La ragazza presa per il collo sarebbe caduta a terra priva di sensi con il sangue che le usciva dall’orecchio, mentre la direzione del locale ha chiamato il 118 e le forze dell’ordine.
Sul posto è intervenuto un equipaggio della Potes e la volante del commissariato di San Benedetto che ha subito avviato le indagini, raccogliendo conferme sull’andamento dei fatti dalle immagini dalle telecamere di videosorveglianza. Le due ragazze sono state portate al pronto soccorso e il buttafuori è stato identificato.
Picchiate dal buttafuori: le parole del padre
Anche se la direzione non avrebbe responsabilità dirette sull’accaduto, perché l’addetto alla sicurezza è dipendente di un istituto di vigilanza privata, il locale potrebbe ricevere la sospensione temporanea della licenza per l’applicazione dell’articolo 100 del Tulps (Testo Unico di Pubblica Sicurezza).
“A noi genitori delle ragazze picchiate e ferite dal buttafuori della discoteca non interessa l’eventuale chiusura del locale. Ci preoccupa la mancanza di sicurezza” ha dichiarato il padre delle due sorelle coinvolte nella vicenda.
“Le ragazze piangono tutto il giorno per la terribile esperienza – ha detto – quella più giovane in modo particolare poiché si sente colpevole d’aver dato l’allarme. Mi ripete‘Papà è tutta colpa mia, avrei dovuto stare zitta’. L’accaduto è gravissimo perché ci si aspetta protezione da un addetto alla sicurezza e invece ha avuto il coraggio di picchiare selvaggiamente le ragazze che cercavano protezione dopo essere state palpeggiate. Non ci si può credere. Non è meno sconvolgente il fatto che la violenza sessuale subita da mia figlia è passata in secondo piano”.