Papa Francesco torna in Vaticano, l'immagine dei sondini fa il giro del mondo: "Dovremo abituarci"
Papa Francesco rientra in Vaticano e si mostra con i sondini. Sarà in grado di tornare come prima del ricovero? Il parere di Francesco Vaia
Papa Francesco ha lasciato l’ospedale Gemelli di Roma dopo che le sue condizioni di salute hanno registrato un netto miglioramento. Dopo giorni di ricovero, si è mostrato pubblicamente, salutando i fedeli prima di rifugiarsi in Vaticano nella residenza Santa Marta. Il Pontefice è apparso con i sondini per l’ossigeno. A commentare la situazione clinica del Santo Padre è Francesco Vaia, componente dell’Autorità garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità.
- Papa Francesco rientra in Vaticano, cosa lo aspetta: parla Francesco Vaia
- Vaia: "Sondini? Una condizione normale per un uomo di 90 anni"
Papa Francesco rientra in Vaticano, cosa lo aspetta: parla Francesco Vaia
Francesco Vaia, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha dichiarato che Bergoglio, “con la sua immagine potente, quella di un grande anziano malato, in sedia a rotelle, che fatica a parlare ma continua a fare il suo lavoro”, ha voluto lanciare un messaggio forte, ossia che una persona, pur senza nascondere le sue fragilità, può trovare la forza di proseguire il proprio cammino.
Il professore ha inoltre ricordato che la polmonite che ha colpito il Santo Padre è un problema serio anche in un soggetto giovane e in forze, “figuriamoci in un grande anziano, ovvero che ha superato gli 85 anni”. “Può portare anche alla morte“, ha rimarcato il dottore, evidenziano che Papa Francesco ha superato due episodi di crisi respiratoria acuta.

I medici che lo hanno avuto in cura, nel firmare le dimissioni, hanno spiegato che il Pontefice ora avrà bisogno di circa un paio di mesi di convalescenza. Vaia, che ha sottolineato di non conoscere nel dettaglio la cartella clinica, ha spiegato che “l’ossigeno ad alti flussi ha sicuramente determinato difficoltà nella parola e non solo”.
Il Papa, sempre secondo quanto riferito dal professore, dovrà ora impegnarsi nella ginnastica respiratoria, oltre naturalmente a dover fare fisioterapia per recuperare il tono muscolare perso in 37 giorni di ricovero.
Vaia ha inoltre sostenuto che, soprattutto nei primi tempi, per Papa Francesco “sarà importante limitare il numero dei contatti”, per evitare che possa essere contagiato da un virus.
Vaia: “Sondini? Una condizione normale per un uomo di 90 anni”
Mostrandosi in pubblico, Bergoglio è apparso con i sondini per l’ossigeno. “Dovremo abituarci a vederlo con i sondini – ha spiegato Vaia -. Ma questa è una condizione normale per un uomo di quasi 90 anni. Sono moltissimi gli anziani di quell’età che spesso, magari quando sono a casa, indossano i sondini e si attaccano all’ossigeno, specie se hanno difficoltà respiratorie”.
Il professore ha aggiunto che il fatto che il Papa abbia avuto l’ok per essere dimesso e iniziare l’ospedalizzazione domiciliare è una cosa “estremamente positiva, specie per gli anziani che altrimenti ricoverati in ospedale per troppo tempo rischiano di deprimersi”.
Infine il medico, quando gli è stato chiesto un parere in merito alla possibilità che il Santo Padre possa tornare nelle stesse condizioni di prima del ricovero, ha risposto: “Lui ora ha una fragilità e una disabilità. Potrà tornare a fare molto, ma non tutto, e soprattutto non potrà prendere impegni gravosi o fare lunghi viaggi”.
“Sarà importante, come per tutti i suoi coetanei, un corretto e salutare stile di vita. Solo così i più longevi possono eliminare il 60% delle malattie croniche e il 40% dei tumori. Su questo, governo e welfare possono aiutare”, ha concluso il professore.
