Pacco bomba all'ambasciata italiana di Lisbona, allarme rientrato: esclusa pista degli anarchici pro Cospito
Il pacco sospetto recapitato all'ambasciata d'Italia a Lisbona è nelle mani delle autorità locali, che stanno conducendo accertamenti sul contenuto
Allarme rientrato all’ambasciata d’Italia a Lisbona, in Portogallo, dove era stato recapitato un presunto pacco bomba nella serata di ieri. Sulla scatola c’erano “scritte aggressive” che hanno fatto subito pensare al peggio, e inizialmente erano state ricondotte agli anarchici.
- Pacco sospetto all'ambasciata italiana di Lisbona: cosa è emerso
- Massima allerta dopo il pacco lasciato davanti all'ambasciata
- Gli attacchi degli anarchici alle sedi diplomatiche italiane
Pacco sospetto all’ambasciata italiana di Lisbona: cosa è emerso
Il personale dell’ambasciata non ha aperto il pacco, e lo ha consegnato alle forze di polizia, che hanno attivato un protocollo di sicurezza.
L’analisi della busta non ha rivelato alcun elemento di pericolo, ma al suo interno è stato trovato un certo quantitativo di polvere di incerta natura. Sul contenuto della busta saranno effettuati dunque ulteriori accertamenti.
Rimane il giallo sul mittente del presunto pacco bomba. Attualmente gli inquirenti avrebbero escluso una relazione con le operazioni dei movimenti anarchici.
Questo nonostante negli ultimi mesi alcune sedi diplomatiche e funzionari italiani all’estero siano stati presi di mira da atti dimostrativi e vandalici.
L’ambasciata italiana a Lisbona.
Massima allerta dopo il pacco lasciato davanti all’ambasciata
L’allarme scatenato dal pacco sospetto recapitato all’ambasciata italiana a Lisbona ha portato all’adozione di misure di sicurezza rafforzate in tutte le sedi diplomatiche italiane nel mondo.
L’aumento della presenza dei Carabinieri e la maggiore collaborazione con le forze dell’ordine locali sono stati i primi passi adottati per garantire la sicurezza dei funzionari italiani all’estero.
La verifica della corrispondenza e di ogni materiale in entrata è stata intensificata presso la Farnesina per garantire che eventuali pacchi sospetti o contenuti pericolosi siano individuati tempestivamente.
Gli uomini della Guardia di finanza e della Polizia distaccati presso le sedi diplomatiche italiane hanno intensificato la loro collaborazione con le forze dell’ordine locali per lo scambio di informazioni e per individuare eventuali minacce alla sicurezza.
Gli attacchi degli anarchici alle sedi diplomatiche italiane
Il 2 dicembre è stata incendiata la macchina di Susanna Schlein, prima consigliera dell’ambasciata italiana ad Atene e sorella di Elly Schlein.
Il 12 dicembre a La Paz, capitale della Bolivia, un ordigno è esploso nel palazzo dove si trovano gli uffici dell’ambasciata, mentre il consolato di Lugano ha subito un atto vandalico il 23 novembre e il 10 gennaio un’altra azione dimostrativa.
L’Istituto italiano di cultura di Atene ha registrato due atti vandalici il 10 e il 28 novembre e l’Ambasciata di Santiago del Cile ha visto due manifestazioni il 30 novembre e il 27 gennaio organizzate da gruppi anarchici.
Il Consolato generale di Barcellona ha segnalato due atti vandalici il 9 e il 27 gennaio, mentre il Consolato generale di Buenos Aires ha subito un’azione dimostrativa il 6 dicembre.
Gli anarchici stanno portando avanti azioni dimostrative per via del caso di Alfredo Cospito, il terrorista condannato al 41-bis che va avanti con lo sciopero della fame da oltre tre mesi.