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Scontri a Torino tra polizia e manifestanti durante lo sciopero: calci e pugni, cori contro Salvini e la Tav

Scontri a Torino tra polizia e manifestanti durante lo sciopero generale. Contatto vicino alla stazione di Porta Nuova, scanditi cori contro Salvini

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Ci sono stati scontri a Torino tra polizia e manifestanti durante lo sciopero generale di venerdì 29 novembre. I primi hanno represso a colpi di manganello il tentativo dei secondi di entrare, sferrando calci e pugni, all’interno della stazione di Porta Nuova. I manifestanti hanno scandito cori e slogan contro Matteo Salvini e la Tav TorinoLione.

Scontri a Torino tra polizia e manifestanti

Sono stati attimi concitati quelli che hanno visto scontrarsi, a Torino, polizia e forze antagoniste che avevano partecipato allo “spezzone sociale” del corteo per lo sciopero generale.

I tafferugli si sono concentrati in centro città, in via Sacchi. Qui alcuni manifestanti si sono staccati dal corteo principale, deviando dal percorso, e si sono diretti verso la stazione di Porta Nuova dove sono andati in scena gli scontri. Il loro tentativo di entrare, sfondando il cordone di polizia, è stato frenato dalle forze dell’ordine.

scontri Torino polizia manifestanti scioperoFonte foto: © 2024 OpenMapTiles | © 2024 OpenStreetMap contributors | © 2024 TomTom | Tuttocittà
La mappa del luogo degli scontri a Torino

Il coro per lo sciopero e i cori contro Matteo Salvini

Le agitazioni sono avvenute, come riporta Ansa, al termine del corteo che ha visto scendere in piazza studenti, centri sociali e attivisti Pro Palestina.

Alcune centinaia di manifestanti hanno bruciato una sagoma di stracci raffigurante il volto del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, e tre foto con i volti della premier Giorgia Meloni, del ministro della Difesa, Guido Crosetto e del ceo di Leonardo, Roberto Cingolani.

Ad accompagnare questi atti, cori di scherno allo stesso Matteo Salvini e grida che invocavano “Al rogo” e “Dimissioni“. Scanditi anche slogan contro la Tav Torino-Lione.

Il leader della Cgil, Maurizio Landini, nel commentare la giornata di sciopero ha utilizzato parole forti, affermando di voler “rivoltare come un guanto il Paese”. Dichiarazioni poi criticate dal vicepremier Matteo Salvini, che ha invitato il segretario a una maggior cautela.

Il corteo e gli scontri: il resoconto

Già due settimane prima, sempre a Torino, erano stati registrati scontri tra polizia e manifestanti al corteo Pro Palestina: in quel caso era esploso anche un ordigno ed erano stati feriti 15 agenti.

Il contatto violento tra polizia e manifestanti è avvenuto intorno alle 12:30 alla fine di una manifestazione che, fin lì, era stata pacifica. In occasione dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil, si era scesi in piazza a Torino, come a Roma, Bologna, Napoli e Milano per protestare contro la legge di Bilancio. Il corteo è partito, poco dopo le 9, da piazza XVIII Dicembre nei pressi di Porta Susa ed è arrivato in piazza Castello. Secondo i sindacati erano ventimila i manifestanti presenti. Nel cosiddetto “spezzone antagonista”, sono stati esposti numerosi cartelli che chiedevano verità e giustizia per Ramy Elgaml, il 19enne egiziano di Milano morto in scooter durante un inseguimento con i carabinieri la notte del 25 novembre. La sua morte ha generato tensioni per un paio di notti nel quartiere milanese dove viveva, Corvetto.

Dopo i tafferugli i manifestanti hanno bloccato corso Vittorio Emanuele II davanti a Porta Nuova e mandato in tilt il traffico. Hanno anche lanciato uova con vernice rossa e fumogeni contro le forze dell’ordine schierate davanti alla prefettura di Torino, in piazza Castello. Gli studenti si erano divisi in due gruppi. Alcuni hanno raggiunto Porta Nuova, dove ci sono stati gli scontri, altri si sono invece diretti a Porta Susa: qui sono riusciti ad entrare nella stazione, a bloccare alcuni binari e fermare la circolazione di qualche treno.

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