Caso Cospito, minacce di morte a un manager in una lettera del Fai: "Verrà ucciso davanti alla famiglia"
Una lettera minatoria, firmata dagli anarchici del Fai, descrive il prossimo obiettivo: un manager "che orienta e determina le guerre"
Non si sgonfia la tensione anarchica sul caso Cospito. Dopo il no allo stop del 41 bis e il trasferimento da Sassari a Milano, infatti, il Fai (Federazione Anarchica Informale) prosegue la sua campagna per veder tutelati i diritti del 55enne abruzzese.
Tensione anarchica, nuove minacce
Da settimane ormai non si fa altro che parlare del caso di Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero della fame da oltre 100 giorni per protesta contro il 41 bis e l’ergastolo. Dal carcere, prima quello di Sassari e poi dall’Opera di Milano, Cospito porta avanti la sua battaglia, con gli anarchici in giro per l’Italia a seminare il panico per le strade.
Dopo le minacce ai diplomatici tra Germania, Spagna e Portogallo, si è passati alle manifestazioni in Italia con città messe a soqquadro e numerosi episodi di violenza per le strade, come successo nel weekend a Milano. Ora gli anarchici minacciano anche un manager in una lettera firmata dal Fai.
Gli anarchici in azione a Milano
La lettera minatoria del Fai
Secondo quanto appreso da Adnkronos, infatti, circola tra aziende e giornali nazionali una lettera di minacce firmata dalla Federazione Anarchica Informale. Volantino dattiloscritto in una busta gialla, la missiva contiene riferimenti sul prossimo obiettivo degli anarchici.
“La Fai non dimentica Alfredo e gli altri compagni e per risposta all’attacco alla libertà del movimento anarchico colpirà gli uomini per far morire le strutture” si legge nella lettera, nella quale si fa riferimento all’attacco a un manager descritto come “l’anima nera delle operazioni di mercato (…), al servizio della guerra che alimenta la morte in Ucraina”.
La minaccia al manager
Non vengono fatti nomi o cognomi del manager obiettivo del Fai, ma gli anarchici lo descrivono come “verme della società che orienta e determina le guerre per fare ricchezza ingiusta con qualsiasi mezzo, traditore di ogni ideale per arricchire il sistema”.
“Indossa mille maschere ma vende morte e non lo racconta nemmeno ai figli” si legge nella lettera che si conclude con un presagio funesto: “Verrà colpito a morte davanti alla famiglia“.
Il manager, secondo gli anarchici, “è il soggetto ideale per la vendetta di Alfredo e di tutti i compagni in carcere. Può essere colpito in qualsiasi momento. Conosciamo le sue abitudini, gli interessi”. “Non avrà mai pace, ovunque andrà troverà un compagno anarchico pronto a vendicare il carcere di Alfredo e dei compagni” si legge nel volantino recapitato a giornali e aziende.