Morti per Covid in Italia, la previsione sui numeri di Crisanti: "Sarà la prima causa di morte nel Paese"
Il microbiologo fa una previsione sui morti per il Covid e avvisa su quello che potrebbe succedere in estate
La pandemia da Covid-19 non è ancora alle spalle e soltanto seguendo le regole e con il buon senso si potrà evitare di cadere nuovamente nell’emergenza che ha contraddistinto gli ultimi anni. In Italia le restrizioni, mese dopo mese, vengono meno, ma non bisogna mai abbassare la guardia.
Morti per Covid, la previsione di Crisanti
Intervistato da Il Fatto Quotidiano, il microbiologo Andrea Crisanti ha sottolineato che il coronavirus presto sarà la prima causa di morte in Italia. Secondo la previsione dell’esperto, infatti, il passo per giungere a questa triste realtà è breve.
“Ormai sappiamo che i morti per lo più non passano per le terapie intensive, non si portano in rianimazione persone di 85 anni con più patologie, perché le probabilità che se ne giovino sono basse” ha spiegato.
Il microbiologo Andrea Crisanti
Crisanti ha quindi sottolineato: “Se il Covid fa 50/60mila morti diventa la prima causa di morte in Italia“.
Vaccini e immunità di gregge
Il microbiologo poi non si è tirato indietro nel parlare di vaccini e immunità di gregge. “Si raggiunge quando mortalità e contagi oscillano, ma nel tempo rimangono sostanzialmente stabili. Questo significa che il tasso di riproduzione del virus Rt è uguale a 1 o intorno a 1” ha spiegato.
Crisanti ha poi aggiunto: “In realtà si sarebbe raggiunta anche prima dei vaccini ma con un costo ancora più alto in termini di decessi. L’immunità di gregge non significa che il virus non circola più, questa è pura fantasia”.
Virus, cosa accadrà in estate
Con l’inverno di contagi alle spalle e una primavera ancora altalenante, l’attenzione è ora rivolta a ciò che succederà in estate. Con i viaggi e le vacanze, infatti, si potrebbe assistere a un nuovo aumento dei casi in Italia, ecco perché dovranno essere seguite tutte le indicazioni.
Secondo Crisanti, che ha analizzato l’andamento dei decessi, il numero dei morti nei prossimi mesi diminuirà di un quinto, ma bisognerà stare attenti ai contagi. “Il virus circolando sta creando protezione, molto più del vaccino. Se noi oggi bloccassimo la trasmissione, a settembre sarebbe un disastro. Non servono obblighi vaccinali o Green Pass” ha spiegato il microbiologo, anzi servirebbe “proteggere i più fragili”.