Lodi, treno deraglia: morti due macchinisti, 31 feriti
Morti due macchinisti dopo che il treno Frecciarossa è deragliato nei pressi della stazione di Livraga, nel Lodigiano; 31 i feriti
È di 2 persone morte e 31 feriti il bilancio definitivo del treno Frecciarossa che è deragliato stamattina alle 5.35 all’altezza di Ospedaletto Lodigiano, nei pressi della stazione di Livraga, in provincia di Lodi. Lo ha riferito l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera. A bordo del treno viaggiavano 28 passeggeri, oltre al personale di Trenitalia.
Le persone che hanno perso la vita nell’incidente del treno deragliato, riporta l’Ansa, sono i due macchinisti Giuseppe Cicciù, di 51 anni, originario di Reggio Calabria, e Mario Di Cuonzo, di 59, originario di Capua (Caserta).
Nessuno dei feriti è in gravi condizioni: quattro sono stati ricoverati in codice giallo negli ospedali di Lodi, Cremona e Pavia. Gli altri 27 in codice verde nei vari nosocomi della zona.
I macchinisti sarebbero stati sbalzati a circa 500 metri oltre il punto in cui il treno si è arrestato. La motrice del Frecciarossa deragliato si è staccata dal convoglio ed è schizzata via per una cinquantina di metri.
Tutti i senatori si sono alzati in piedi quando il premier Giuseppe Conte, appena iniziato il question time al Senato, ha chiesto di ricordare le due vittime dell’incidente ferroviario vicino Lodi. Subito dopo è partito un applauso rivolto ai soccorritori.
Treno deragliato nel Lodigiano, l’ipotesi sulle cause
All’origine del deragliamento, come riferisce l’Ansa, potrebbe esserci stato un problema a uno scambio, dove la scorsa notte, o nella tarda serata di ieri, sarebbe stato sostituito un ‘deviatoio‘. L’incidente è avvenuto proprio all’altezza dello scambio in questione.
Secondo quanto appreso dall’Ansa, le indagini si starebbero concentrando su una parte di scambio che regola l’instradamento di un treno su un binario o su un altro, il cosiddetto ‘deviatoio’.
Si tratta di una parte elettromeccanica, parte di un più ampio scambio, che si trova a circa 5-600 metri dal luogo dove si sono poi fermati, per inerzia, il convoglio e la motrice, quest’ultima volata letteralmente via. La presenza di uno scambio in un tratto rettilineo sarebbe dovuta allo scorrimento parallelo, in quel punto, di più binari dell’alta velocità.
Treno deragliato nel Lodigiano, la dinamica
Stando a quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, la motrice del treno sarebbe uscita fuori dal proprio percorso per cause ancora da definire ed ha poi travolto due carrelli della manutenzione che si trovavano davanti a una palazzina. Gli altri vagoni hanno proseguito la corsa per qualche metro, finché la seconda carrozza non si è ribaltata.
Come riporta l’Ansa, dagli accertamenti tecnici condotti da polfer e vigili del fuoco è emerso che la velocità del convoglio era di circa 290 chilometri orari, quasi la massima prevista.
Appena possibile saranno anche acquisite le immagini delle telecamere di sicurezza della palazzina di manutenzione che il convoglio ha toccato nella sua corsa suoi dai binari.
Nel tratto in cui è avvenuto l’incidente erano in corso dei lavori di manutenzione. Gli investigatori stanno ora verificando se ci sono eventuali collegamenti con l’incidente. Il prefetto di Lodi ha però commentato, come riporta l’Ansa: “La manutenzione viene fatta costantemente, associare una manutenzione all’evento tragico mi pare assolutamente prematuro”.
“C’è il magistrato sul posto – ha aggiunto Cardona – e la Procura ha individuato i due tecnici per chiarire le dinamiche del gravissimo incidente. Tutto deve essere valutato, repertato e quindi non sono questioni che si dipanano dopo dieci minuti o dopo un’ora”.
Treno deragliato nel Lodigiano, aperta inchiesta
La Procura della Repubblica di Lodi ha aperto un’inchiesta sull’incidente ferroviario di stamattina. Sul posto, oltre ai carabinieri e alla polizia con i reparti della Scientifica, anche la Guardia di Finanza e il nucleo investigativo dei vigili del fuoco.
Rosario Giacometti, comandante dei carabinieri di Lodi, ha dichiarato a Sky: “Si stanno raccogliendo tutti gli elementi per ricostruire la complicata dinamica dell’incidente. Siamo nelle prime fasi di ricostruzione, sarà un’attività molto complessa che andrà avanti a lungo”.
Treno deragliato nel Lodigiano, la testimonianza dei feriti
Una delle persone coinvolte nel deragliamento ferroviario nel Lodigiano ha raccontato al quotidiano piacentino Libertà quanto segue: “Credevo di essere morto“, “non riesco a descrivere quel che è accaduto, non me ne rendo ancora conto. Il treno andava velocissimo, forse ai trecento chilometri all’ora. All’improvviso ho sentito una botta violenta. Un boato fortissimo”.
Il ragazzo, di 21 anni, viaggiava nella seconda carrozza, vicino al finestrino, insieme a un amico. “Ci siamo stretti forte la mano per evitare di cadere – ha continuato il giovane – Il vagone si è ribaltato e noi, in attesa dei soccorsi, siamo usciti attraverso un buco per metterci in salvo. Per un quarto d’ora, purtroppo, siamo rimasti bloccati a bordo. Credevo di essere morto. Sono musulmano, ho chiuso gli occhi e ho pregato“.
“È saltata la luce e abbiamo intuito che c’era un’emergenza. La carrozza ha iniziato a ondeggiare. Sarà durato un minuto, no so”. Tra i feriti c’era chi aveva il volto come “una maschera di sangue”. È un’altra testimonianza di uno dei feriti raccolta dal quotidiano Libertà.
A parlare è un passeggero di nazionalità indiana, da poco dimesso dall’ospedale di Castel San Giovanni (Piacenza), dopo medicazioni per ferite di lieve entità. Con lui anche un altro viaggiatore ferito, italiano. I due hanno raccontato il momento del deragliamento e i momenti di paura, al buio.
“Un passeggero ha sbattuto la testa contro il finestrino quando la carrozza si è piegata”, hanno detto, aggiungendo che l’addetto alla ristorazione, un ragazzo, che al momento dell’incidente stava distribuendo il caffè ai passeggeri, “era una maschera di sangue”.
Treno deragliato nel Lodigiano, il racconto dei soccorritori
Alcuni dei soccorritori giunti sul luogo dell’incidente hanno descritto la scena come “impressionante“. Appena arrivati sul posto, i vigili del fuoco hanno tratto in salvo i passeggeri e il personale a bordo, tutti in evidente stato di choc. Alle 7.15, all’arrivo della protezione civile, tutte le persone che erano sul treno si trovavano già in sicurezza fuori dal Frecciarossa.
Treno deragliato nel Lodigiano, le parole del prefetto
Il prefetto di Lodi, Marcello Cardona, ha detto all’Ansa: ”Poteva essere una carneficina”. Il prefetto ha poi spiegato che la prima motrice si è rovesciata, arrestandosi vicino a una struttura delle ferrovie, a circa 30 metri dal resto del treno; la seconda carrozza è piegata sul lato destro, mentre il resto del treno è fuori dai binari ma è rimasto in asse sulla sede ferroviaria.
“C’erano 33 persone a bordo – ha proseguito Cardona – un passeggero nella prima vettura, due nella seconda, uno nella terza, un dato numerico che ha limitato la tragedia“. Poi ha sottolineato che “i soccorsi sono arrivati nei tempi giusti, tenendo conto che siamo in aperta campagna. I vigili del fuoco hanno fatto un lavoro straordinario”.
Treno deragliato nel Lodigiano, annunciato sciopero
Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Fast-Confsal, Ugl Taf e Orsa hanno annunciato uno sciopero per la giornata di domani: “In considerazione dell’estrema gravità dell’incidente e nel rispetto delle vite umane domani ci sarà uno sciopero di due ore di tutti i ferrovieri dipendenti da tutte le aziende di settore operanti sulla rete nazionale e locale a partire dalle 12 ai sensi della vigente normativa in materia”.
Treno deragliato nel Lodigiano, previsti ritardi. I treni cancellati
Sono previste per tutto oggi e per domani modifiche alla circolazione ferroviaria dei treni ad alta velocità, di media e lunga percorrenza e regionali, in seguito all’incidente del treno 9595 Milano – Salerno nei pressi di Livraga (Lodi). Lo ha reso noto Rfi.
I treni alta velocità tra Milano e Bologna percorrono la linea convenzionale tra Milano e Piacenza con rallentamenti fino a 60 minuti. Previste anche limitazioni di percorso e cancellazioni. Ai passeggeri è garantito il viaggio sui primi treni utili successivi. Il dettaglio è consultabile sui siti delle società ferroviarie. –
Sulla linea Milano-Torino i treni regionali arrivano e partono da Milano Porta Garibaldi invece che da Milano Centrale. Sulla linea Verona-Brescia-Milano Centrale i regionali arrivano e partono da Milano Lambrate invece che da Milano Centrale. Sulla linea Lodi-Saronno (S1) i treni regionali sono limitati a Melegnano e Milano Rogoredo. I convogli della linea Milano Bovisa FNM- Melegnano (S12) sono limitati a Milano Rogoredo. (ANSA).