Covid, "Quarta causa di morte in Italia": le parole di Locatelli
Il coordinatore del Cts ha tracciato il quadro dell'epidemia da Covid-19 in Italia e ha fatto il punto sulla terza dose del vaccino
“Il Covid-19 è diventata la quarta causa di morte nel nostro Paese“: lo ha affermato Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, come riportato da ‘Ansa’, a margine della settima edizione del ‘Meet in Italy for Life Sciences’ organizzata a Genova.
Covid, Franco Locatelli sulla campagna vaccinale: “Un successo”
Il medico ha fatto il punto sull’epidemia da coronavirus nel nostro Paese, scandendo come la campagna vaccinale sia stata “chiaramente un successo”: “Abbiamo più dell’80% della popolazione vaccinabile che ha ricevuto almeno una dose” ha detto il professor Locatelli sottolineando che “non è un caso che la curva epidemica del Covid in Italia sia la migliore di tutti i Paesi europei”, ha aggiunto.
Il presidente del Consiglio superiore di Sanità ha rivelato inoltre l’incidenza della mortalità nel nostro Paese causata dal Covid-19, raffrontandola con il resto del mondo: “Negli Stati Uniti la mortalità da Covid-19 rappresenta addirittura la terza causa di morte nel 2020 – ha detto – ma oltre a questo carico di dolore c’è la chiara evidenza che la pandemia ha portato a un’alterazione o addirittura a un’interruzione dei servizi nelle prestazioni sanitarie offerte, il 94% dei Paesi che hanno risposto all’Oms ha riportato un’alterazione dei servizi sanitari offerti”.
Covid, il parere di Franco Locatelli sulla terza dose
Il coordinatore del Cts si è infine espresso sulla terza dose del vaccino contro il Covid-19, che il ministero della Salute sarebbe già pronto ad autorizzare per la somministrazione in contemporanea negli anziani con il vaccino anti-influenzale: “Dico con estrema chiarezza che per quello che riguarda i soggetti sani e giovani è tutto fuorché scontato che si debba andare verso una terza dose“, ha detto Locatelli.
“È stato detto chiaramente anche dall’Agenzia europea del farmaco”, ha evidenziato l’esperto, e “dallo stesso Oms, non dimenticandoci che abbiamo una situazione mondiale globale per cui è importante riuscire a dare copertura per quei Paesi a basso e medio reddito dove la campagna vaccinale è imparagonabilmente più bassa in termini di coloro che hanno ricevuto l’immunizzazione” rispetto al nostro Paese.