Italia nella missione del Mar Rosso contro gli Houthi: previsto anche l'uso della forza, intervento di Meloni
Missione nel Mar Rosso contro gli Houthi: l’Italia, assieme alla Francia e alla Germania, pronta a schierare le navi
Tutto pronto per il lancio della nuova missione militare dell’Ue, Aspides, che avrà lo scopo di difendere, anche facendo ricorso all’uso della forza se necessario, le navi mercantili nel Mar Rosso dagli attacchi degli Houthi. In prima fila Francia, Italia e Germania.
- Italia in prima linea con Francia e Germania
- L'asse Roma-Berlino-Parigi: il documento congiunto
- Operazione pensata in base all'articolo 44 del Trattato
- L'intervento di Giorgia Meloni
Italia in prima linea con Francia e Germania
Le aggressioni delle milizie yemenite stanno avendo un impatto considerevole sul commercio internazionale. I ministri dell’Ue, nelle prossime ore, discuteranno la vicenda al Consiglio Affari esteri.
La nuova missione militare navale Ue prevede un impegno in prima linea di Italia, Francia e Germania.
La zona in cui si verificano gli attacchi Houthi
L’asse Roma-Berlino-Parigi: il documento congiunto
Un paio di giorni fa Roma, Parigi e Berlino hanno fatto circolare un documento congiunto sulla sicurezza e la libertà di navigazione nel Mar Rosso.
Tale documento è stato visionato dal Corriere della Sera che ha spiegato che i tre Paesi hanno deciso di dare il loro sostegno al piano Ue, rimarcando la necessità della missione militare, che avrà “compiti difensivi”.
Inoltre è stata evidenziata “l’importanza di utilizzare le strutture e le capacità già esistenti di Emasoh Agenor“. È la missione avviata su impulso francese nel 2020 per salvaguardare i flussi marittimi attraverso lo Stretto di Hormuz, che separa la penisola arabica dall’Iran. Missione successivamente estesa al Golfo Persico.
I tre Paesi Ue “invitano l’Alto Rappresentante a mettere in atto tutti i possibili sforzi diplomatici per assicurare che il mandato e le attività di Aspides godano del più alto grado di comprensione possibile nella regione e oltre”.
Suggeriscono quindi agli Stati membri di “considerare favorevolmente la loro partecipazione, con mezzi navali o contributi di personale”.
Operazione pensata in base all’articolo 44 del Trattato
L’operazione è pensata in base all’articolo 44 del Trattato, che sancisce che il Consiglio può affidare la realizzazione di una missione “a un gruppo di Stati membri che lo desiderano e dispongono delle capacità necessarie per tale missione”, in coordinamento con l’Alto rappresentante Ue.
Ora resta da scoprire quanti Paesi daranno un contributo concreto schierando navi da guerra. C’è anche l’ipotesi che vengano utilizzati solo i mezzi già a disposizione di Agenor. Il lancio dell’operazione è previsto nella riunione del 19 febbraio.
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, parlando lo scorso venerdì a Bergamo nel corso di un incontro con un gruppo di imprenditori, ha dichiarato che “Aspides non è solo una missione di polizia internazionale, è un importantissimo segnale politico della Ue: siamo sulla direzione della difesa comune europea, che è il vero tassello necessario per la politica estera comune”.
L’intervento di Giorgia Meloni
Sul tema è intervenuta Giorgia Meloni a Quarta Repubblica, dicendo che la missione navale Ue nel Mar Rosso:
“è prevalentemente di politica di difesa. Da lì transita il 15% del commercio mondiale, impedire il passaggio dei prodotti significa un aumento dei prezzi spropositato, non possiamo accettare la minaccia degli Houthi nel Mar Rosso. L’Italia ha sempre sostenuto la difesa della libertà di navigazione, lo facciamo nell’ambito delle nostre normative. Per questa missione europea di difesa non dobbiamo passare in Parlamento, ma quella di iniziativa statunitense avrebbe significato un passaggio parlamentare. L’Italia c’è, si assume le responsabilità”.