,,

Imola, investe e uccide uomo. Tutto è nato da un cellulare rubato

Nei giorni scorsi i due avevano litigato per un cellulare rubato al figlio dell'italiano

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Un cittadino italiano di 44 anni è stato arrestato nella serata di domenica a Imola per omicidio volontario, con l’accusa di aver investito con l’auto e ucciso un marocchino di 25 anni, con cui nei giorni scorsi aveva litigato per un cellulare rubato a suo figlio. L’investimento è avvenuto verso le 22.30 in via Mameli. Come riporta ‘Ansa’, l’uomo si è costituito al commissariato di Polizia poco dopo, dicendo però che non voleva investire la vittima.

L’arresto è stato deciso in coordinamento con il pm di turno, Anna Cecilia Sessa, anche alla luce del pregresso tra i due protagonisti della vicenda.

Tutto sarebbe nato da una diatriba per un cellulare rubato al figlio dell’italiano, residente a Imola. Due giorni fa, infatti, c’era stata una lite finita con un’aggressione e una denuncia per lesioni.

Tutto sembrava finito lì, invece, nelle scorse ore l’epilogo inatteso con la dinamica precisa di quanto accaduto ancora al vaglio degli investigatori. Il giovane è stato investito da una Jeep in una strada stretta, senza marciapiedi, della città romagnola. Poco prima erano arrivate segnalazioni alla Polizia di una macchina che girava per Imola a forte velocità.

A quanto appreso, l’intento dell’uomo sarebbe stato solo quello di sbarrare la strada al 25enne in modo da poterlo affrontare faccia a faccia, alla luce del clima minaccioso che si sarebbe venuto a creare nei confronti del figlio. Invece l’impatto con la vettura è costato la vita al cittadino marocchino.

Nelle prossime ore dovrebbero essere disposte un’autopsia sul corpo della vittima e una perizia cinematica sul luogo del sinistro in modo da fare maggiore luce sulla dinamica dell’accaduto.

“Il mio assistito è distrutto e devastato da un evento che non era quello che avrebbe voluto“, ha spiegato raggiunto al telefono dall’Ansa il suo legale l’avvocato Luca Sebastiani: “è un uomo e un padre esasperato dal timore per l’incolumità di suo figlio. Ha collaborato immediatamente e ha risposto subito a tutte le domande. Ci sono elementi che mi auguro possano portare la Procura a rivedere il capo di imputazione” nei confronti dell’investitore.

,,,,,,,,