Il drammatico racconto della donna violentata nella stazione centrale di Milano, tre ore da incubo
Dai verbali della polizia il drammatico racconto della 36enne marocchina violentata nei pressi della stazione centrale di Milano
Tre ore da incubo. La donna di 36 anni violentata nei pressi della stazione centrale di Milano, nella notte di giovedì 27 aprile, ha raccontato l’accaduto alla polizia. Dai verbali emerge un racconto drammatico, con la vittima preda dello stupratore poi arrestato.
- La vittima lasciata sola in stazione
- L’incontro con il violentatore nei pressi della stazione
- Il secondo tentativo di violenza dentro la stazione
La vittima lasciata sola in stazione
Tutto comincia alle 2,30 di giovedì 27 aprile. La 36enne di nazionalità marocchina, arrivata a Milano dieci giorni prima dalla Norvegia (dove risiede con la sua famiglia), viene accompagnata in stazione da alcuni amici.
Gli stessi che l’hanno ospitata nel capoluogo lombardo e che la lasciano sola in attesa del treno delle 6 diretto a Parigi. La donna, infatti, vuole raggiungere lo zio che vive lì e che deve aiutarla a rientrare in Marocco.
L’incontro con il violentatore nei pressi della stazione
Ma la stazione di Milano viene chiusa all’1,30 della notte, cosa che la 36enne non sapeva. Così la donna esce e si dirige verso i vicini giardini di piazza Luigi di Savoia, poco lontano dal piazzale dei taxi.
Dove, alle 2,30 circa, incontra il suo aguzzino, un uomo di nazionalità marocchina con il quale parla per alcuni minuti. A quel punto Fadil M., questo il nome dell’uomo di 26 anni poi arrestato, afferra la mano della donna e la trascina nei giardinetti dove avviene lo stupro.
La donna sviene, poi riprende i sensi quando l’uomo tenta una nuova violenza alla quale riesce a opporsi, sempre nei giardini di piazza Luigi di Savoia.
La donna è stata ascoltata dalla polizia ferroviaria
Il secondo tentativo di violenza dentro la stazione
Più tardi, poco dopo le 5, le telecamere mostrano l’uomo che trascina la 36enne verso l’ascensore della stazione centrale di Milano.
Qui, come raccontato dalla vittima alla polizia, Fadil M. tenta di nuovo di violentare la donna, che oppone nuovamente resistenza. Di fronte al rifiuto l’uomo colpisce la 36enne con due calci, poi con schiaffi e pugni fino a farla cadere. La donna riesce ad attirare l’attenzione di una persona che interviene. Finisce così l’incubo durato tre ore.
Grazie alle riprese delle telecamere di sorveglianza, che confermano punto per punto il racconto della vittima, il 26enne responsabile della violenza, che nel frattempo era scappato, viene arrestato.