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Giacomo Sartori, risolto il giallo della morte. Ma c'è un mistero ancora da chiarire

Verso l'archiviazione il caso di Giacomo Sartori, ritrovato morto a Casorate Primo nel settembre del 2021, ma resta un mistero ancora non risolto

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il giallo legato alla morte di Giacomo Sartori, il ragazzo di 29 anni trovato senza vita a Casorate Primo nel settembre del 2021, è stato risolto. Come si legge sul ‘Corriere della Sera’, il pm Andrea Zanoncelli è pronto a chiedere al giudice l’archiviazione. Ma resta un mistero ancora da chiarire.

Cosa è successo a Giacomo Sartori

Le indagini sul caso Giacomo Sartori hanno appurato che il ragazzo avrebbe deciso di togliersi la vita nella notte tra il 17 e il 18 settembre del 2021 nelle campagne di Casorate Primo, in provincia di Pavia, dove mai era stato in precedenza.

Il mistero che le indagini non sono riuscite a chiarire del tutto è il motivo di questa sua scelta.

Ogni elemento emerso durante l’indagine, però, è risultato convergere su una sola ipotesi: quella, cioè, del gesto autolesionistico.

L’autopsia effettuata sul corpo di Giacomo Sartori ha chiarito “l’assenza di segni violenza o di pressione esterna“.

L’analisi del dna sulla catena e sul cavo elettrico usati per uccidersi (un primo tentativo era andato a vuoto) ha mostrato la presenza del solo dna dello stesso Sartori. Anche nell’automobile del ragazzo non sono state ritrovate altre tracce recenti di Dna, a esclusione delle sue. I sedili spostati rispetto alla normale posizione di guida sono stati giudicati compatibili con il fatto che il ragazzo sia rimasto diverse ore in auto a pensare o forse a dormire prima di decidere di farla finita.

Il medico legale ha anche accertato che Giacomo Sartori non ha ingerito nulla dopo aver lasciato il pub di Porta Venezia nelle ore precedenti al suo gesto.

Le indagini sul tracciato del cellulare hanno confermato che il ragazzo, dopo essere rimasto vittima del furto del suo pc aziendale, è tornato a casa, per diversi minuti, prima di rimettersi in macchina dopo la mezzanotte.

In quelle ore avrebbe tentato di collegarsi da remoto al sistema di gestione del pc aziendale nel tentativo, stando alla ricostruzione degli inquirenti riportata dal ‘Corriere della Sera’, di cancellare gli hard disk del pc aziendale rubato (tentativo vano dal momento che il computer era spento e scollegato).

Giacomo Sartori, risolto il giallo della morte. Ma c'è un mistero ancora da chiarire
L’automobile di Giacomo Sartori.

La telecamera del casello di Binasco lo ha ripreso poi dopo l’una, da solo, senza alcuna macchina che lo seguiva. All’1.40 il cellulare si è spento. I Carabinieri hanno inviato il telefono in Germania per analizzarne la memoria ma non è emerso nulla di rilevante.

Giacomo Sartori ha poi continuato a girovagare in automobile tra Motta Visconti e Casorate, fino a che, prima dell’alba, avrebbe trovato il modo di farla finita con la corda e la catena prese in un agriturismo.

Cosa c’era nel computer sottratto a Giacomo Sartori?

Secondo il datore di lavoro, nel pc aziendale sottratto a Giacomo Sartori poco prima della sua morte era presente solo materiale di poco conto.

Probabilmente, però, il furto dello zaino (il secondo subito in pochi mesi), si legge sul ‘Corriere della Sera’, potrebbe aver provocato una sorta di burnout, di esaurimento emotivo.

Perché Giacomo Sartori ha scelto le campagne del Pavese?

Un altro nodo non sciolto è legato al luogo scelto da Giacomo Sartori. Non è noto perché il ragazzo abbia deciso di uscire di casa di notte e di muoversi, in autostrada, verso le campagne del Pavese.

Giacomo Sartori Fonte foto: ANSA
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