Garlasco e le gemelle Cappa, presto riascoltate le cugine di Chiara Poggi: la storia del fotomontaggio
Il ruolo delle gemelle Cappa nell'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco: dal mistero del fotomontaggio all'accanimento mediatico
Saranno presto riascoltate le gemelle Cappa, per la precisione Paola e Stefania Cappa, nel contesto delle nuove indagini sul delitto di Garlasco. Le cugine di Chiara Poggi finirono sotto i riflettori sin dai primi giorni dopo l’omicidio, quando comparvero di fronte alla villetta di via Pascoli con un mazzo di fiori e un fotomontaggio che fece discutere.
- Le gemelle Cappa presto riascoltate dagli inquirenti
- Le polemiche dopo il delitto di Garlasco
- Il giallo del fotomontaggio, spiegato
Le gemelle Cappa presto riascoltate dagli inquirenti
Secondo un’indiscrezione pubblicata dal settimanale Giallo nel numero in uscita giovedì 27 marzo, gli inquirenti potrebbero nuovamente ascoltare Paola e Stefania Cappa, le gemelle nonché cugine di Chiara Poggi. La notizia è stata ripresa dal Corriere della Sera e da un servizio del TgCom24.
Scriviamo "nuovamente" in quanto le due sorelle erano già state ascoltate nel 2007, poco dopo l’omicidio della 26enne, ed erano finite al centro di un turbine mediatico dopo aver apposto un fotomontaggio sul cancello di casa Poggi insieme ad un mazzo di fiori.
Secondo Giallo un supertestimone avrebbe fatto il nome di una delle due ragazze dopo 18 anni, probabilmente lo stesso ascoltato da Le Iene e che agli inviati del format di Italia 1 ha riferito che fino a questo momento non avrebbe potuto parlare.
Da sempre le due gemelle hanno sostenuto che la mattina del 13 agosto, quando Chiara Poggi fu uccisa, erano rimaste a casa: Paola Cappa si trovava a letto perché non si sentiva bene, la sorella Stefania stava studiando per un esame dell’università e aveva sentito al telefono un’amica per diverse ore. L’amica aveva confermato la sua versione.
Le polemiche dopo il delitto di Garlasco
L’attenzione mediatica e i sospetti sulle gemelle Cappa – ricordate anche come "gemelle K", "cugine K" e "sorelle K" da alcuni organi di stampa – esplose dopo la loro apparizione in tv mentre portavano un mazzo di fiori e una fotografia sul cancello di via Pascoli, dove vive la famiglia Poggi.
La fotografia le mostrava insieme alla cugina Chiara, tutte e tre sorridenti e con indumenti di un rosso sgargiante. Da uno sguardo attento, però, emerse che la fotografia non era autentica: le luci sul volto di Chiara erano diverse da quelle che illuminavano le cugine. Contro le due sorelle si scatenò l’opinione pubblica che le accusava di cercare notorietà, specialmente quando a Garlasco arrivò Fabrizio Corona per uno dei suoi servizi.
All’accanimento contro le "gemelle K" il 26 agosto 2007 La Stampa dedicò un articolo dal titolo Il paese le condanna. L’inviato raccolse una loro dichiarazione: "Con Fabrizio Corona non vogliamo avere niente a che fare".
Il giallo del fotomontaggio, spiegato
Tornando al fotomontaggio, fece discutere un articolo – definito "memoriale" – pubblicato su Oggi e con la firma di Paola Cappa. Il pezzo fu ripreso il 22 agosto 2007 dall’edizione online del Corriere della Sera con il titolo Alberto la amava, non può averla uccisa. Nel memoriale era presente una spiegazione sul fotomontaggio condannato dall’opinione pubblica.
Quella foto sarebbe stata scattata durante "l’unica vacanza che abbiamo fatto insieme" mentre le tre si trovavano a Loano (Savona) in casa di una zia. A Loano – si leggeva – "non ci sono locali e dopo una giornata al mare non rimane che un gelato e una passeggiata per il centro" e le tre si divertivano "quando dovevamo decidere come vestirci".
Una sera, quindi, le due avrebbero invitato la cugina a indossare una camicetta rossa per vestirsi dello stesso colore. "È nata così la foto che io e mia sorella abbiamo portato davanti alla casa di Chiara, il giorno in cui l’hanno massacrata", così si concludeva il memoriale che portava la firma di Paola Cappa. Brevemente, il memoriale lasciava intendere che la foto fosse autentica. Tuttavia, il pezzo uscito su Oggi trovò due smentite.
La prima arrivò il 21 agosto sul Corriere della Sera, quando la fotografa Laura Ripa dichiarò che Stefania Cappa si presentò nel suo studio "il 14 pomeriggio (un giorno dopo il delitto, nda)" per chiederle di fare un fotomontaggio tra due istantanee. "Mi ha detto che voleva un ricordo personale di loro tre insieme", disse Laura Ripa.
La seconda arrivò il 23 agosto 2007 quando Ermanno Cappa, padre delle gemelle, dichiarò in una conferenza stampa che "un giornalista si è permesso di pubblicare un’intervista non autorizzata da noi, fatta in quel momento nel tentativo di aiutare il più possibile". Come riportava il Corriere della Sera lo stesso giorno, la stessa precisazione arrivò direttamente da Oggi: "L’inviato del settimanale ha registrato le parole di Paola alla presenza dello stesso Ermanno Cappa e della moglie (Maria Rosa Poggi, nda). Il pezzo è poi uscito a firma di Paola Cappa ma con la precisa indicazione che si tratta di un testo raccolto da un giornalista".
