Andrea Sempio si dice "tranquillo" sul Dna sotto le unghie di Chiara Poggi, attacco ai legali di Alberto Stasi
Andrea Sempio, ospite a Quarto Grado, accusa i legali di Alberto Stasi sostenendo che stanno tentando per la terza volta di ribaltare la verità processuale
Andrea Sempio, di recente tirato in ballo, nuovamente, nell’ambito del delitto di Garlasco, è tornato a parlare in tv per difendersi. Sempio ha smentito ogni contatto con Chiara Poggi e ha spiegato perché tracce del suo Dna potrebbero essere rinvenute sul corpo della vittima: “Io frequentavo la casa”, ha ribadito.
- Andrea Sempio sul Dna sotto le unghie di Chiara Poggi
- Lo scontrino del parcheggio
- Il doppio binario del delitto di Garlasco
Andrea Sempio sul Dna sotto le unghie di Chiara Poggi
La Procura ha costretto Andrea Sempio al prelievo coattivo di materiale biologico, ma l’uomo, ospite a Quarto Grado su Rete 4, si dice “tranquillo“.
“Che vengano fuori nuovi risultati? Ne dubito. Che trovino tracce in casa? Sotto le unghie? Potrebbe essere. Io frequentavo casa Poggi”, ha riferito.
Per Sempio, dunque, potrebbe essere verosimile una contaminazione di tracce biologiche esclusivamente da contatto, magari avendo toccato una tastiera o un asciugamano, che poi è stato successivamente maneggiato da Chiara Poggi.
Lo scontrino del parcheggio
Riferendosi al dettaglio dello scontrino, l’uomo ha smentito che il suo alibi possa essere stato costruito a tavolino.
Il riferimento è allo scontrino di un parcheggio di Vigevano che all’ora del delitto lo collocherebbe lontano da casa Poggi. L’orario riportato sul biglietto indica le 10:18 del 13 agosto 2007, giorno in cui è stata uccisa Chiara.
“Quando nel secondo interrogatorio, nel 2008, mi hanno chiesto di quella giornata, io ho nominato quello scontrino. Non l’avevo con me, sono andato a prenderlo e poi sono ritornato in caserma con lo scontrino”, ha risposto. Ma quello scontrino non riporta alcun numero di targa.
Poi l’attacco ai legali di Alberto Stasi, accusati di avere interesse nel ribaltare la verità giudiziale: “È la terza volta che ci riprovano”, ha risposto Andrea Sempio.
Il doppio binario del delitto di Garlasco
“Questa storia – ha sostenuto Sempio – corre lungo due binari: quello legale, che si è concluso già due volte con le archiviazioni, e quello mediatico, e per quanto quest’ultimo sia brutto e fastidioso non posso ignorarlo”.
In precedenti contatti con i media, l’uomo aveva spiegato il perché della sua scelta di sovraesporsi tramite interviste e ospitate.
Sempio aveva detto di voler scegliere personalmente luoghi e orari per incontrare i media, altrimenti si sarebbe trovato i giornalisti davanti casa o al lavoro a qualsiasi ora.
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