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Francesco Valdiserri, il racconto del testimone chiave: cosa ha provocato l'incidente mortale

La testimonianza chiave del passeggero dell'auto che ha travolto e ucciso Francesco Valdiserri ha chiarito la causa dell'incidente mortale a Roma

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La testimonianza del passeggero della Suzuki Swift che, la notte del 20 ottobre, ha travolto Francesco Valdiserri, ha aggiunto nuovi dettagli sull’incidente che ha causato la morte del figlio 18enne dei giornalisti del ‘Corriere della Sera’ Luca Valdiserri e Paola di Caro.

Il racconto del testimone chiave

Il ragazzo è stato riascoltato nel pomeriggio di lunedì 24 ottobre dagli agenti della Polizia Municipale che sta conducendo gli approfondimenti investigativi sul caso. Le sue parole sono riportate dal ‘Corriere della Sera’: “É vero, l’auto andava veloce“. Sulla ragazza che era alla guida dell’auto ha poi detto: “Si era accorta di aver superato la via nella quale avremmo dovuto girare e sterzò improvvisamente prendendo il marciapiede e il ragazzo”.

La versione del testimone chiave dell’incidente avvenuto la notte del 20 ottobre sulla Cristoforo Colombo a Roma, al momento, è ritenuta affidabile ma sarà letta alla luce di alcune perizie.

Le nuove perizie

Le nuove perizie, nello specifico, sono quella cinematica sulla velocità di marcia della vettura e quella sul telefono cellulare della guidatrice.

Nella giornata di oggi, mercoledì 26 ottobre, sono previsti gli accertamenti (irripetibili) che riguardano proprio lo smartphone. I tecnici interpellati dovranno sciogliere una serie di dubbi e chiarire se la ragazza lo stava utilizzando al momento dell’incidente.

L’arresto della ragazza poggia sulla presenza di un tasso alcolemico superiore al consentito (1, 57) e a un precedente del 2020, anno in cui, da neopatentata, era stata sottoposta a una sospensione della patente per un periodo di 6 mesi.

ValdiserriFonte foto: ANSA
Un momento del funerale di Francesco Valdiserri.

La lettera di Luca Valdiserri

Luca Valdiserri, papà di Francesco, ha voluto lanciare un appello dalle pagine del ‘Corriere della Sera’ dopo l’incidente. Nella sua lettera, in un passaggio, si legge: “Francesco difendeva le sue idee con totale convinzione, con la tenacia che è solo dei ragazzi. A voi, amici di Fra, dico solo due cose: non perdete mai questa forza e, se bevete un bicchiere di troppo, non guidate. Non vi può salvare al 100%, lo abbiamo imparato nel più crudele dei modi. Se dovesse capitare qualcosa di terribile, però, non vivrete il resto della vita con il rimorso di essere stati voi a provocarlo”.

E poi: “Se anche uno solo tra i ragazzi che ci leggono non si metterà alla guida dopo aver bevuto, allora il nostro dolore sarà un po’ meno inutile. Se chi di dovere metterà in atto le misure possibili per evitare altre tragedie come la sua, allora Fra non sarà morto invano”.

Valdiserri Fonte foto: ANSA
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