Elon Musk nei guai, attacco hacker a Twitter e ricatti: rubati i dati di 400 milioni di utenti, anche VIP
Maxi attacco hacker nei confronti di milioni di utenti su Twitter, ma il ceo Elon Musk si trincera nel silenzio sulla faccenda: cosa sta succedendo
Un hacker, noto con il nickname Ryushi, ha dichiarato di essere in possesso dei dati di circa 400 milioni di utenti di Twitter. Molti di loro sarebbero celebrità e politici. Per distruggere il maltolto starebbe chiedendo una ricompensa di 200 mila dollari, poco più di 179 mila euro, allo stesso Elon Musk, nuovo proprietario del social network. Oppure lo venderà al migliore offerente.
- Oltre 400 milioni di profili Twitter hackerati: il silenzio di Elon Musk
- Le prove a sostegno delle dichiarazioni dell'hacker: cosa sappiamo
- L'hacker venderà i file tramite un acconto di garanzia: cosa significa
Oltre 400 milioni di profili Twitter hackerati: il silenzio di Elon Musk
La società guidata dal magnate non ha commentato la vicenda e lo stesso Elon Musk non ha ancora risposto alle domande dei tanti utenti di Twitter che si sentono minacciati.
Secondo quanto riferito dall’hacker, all’interno dei dati rubati sarebbero contenuti gli indirizzi email personali e i numeri di telefono di persone famose.
Non è chiaro se l’entità del furto di informazioni sia quella dichiarata dal malintenzionato, che tuttavia ha reso disponibili alcuni file come prova.
Tra questi ci sarebbero quelli della deputata statunitense Alexandria Ocasio-Cortez e del giornalista britannico Piers Morgan, che tempo fa ha denunciato un attacco hacker al proprio profilo.
La sede Twitter di San Francisco.
Le prove a sostegno delle dichiarazioni dell’hacker: cosa sappiamo
Secondo gli esperti di cybersecurity, le dichiarazioni dell’hacker sarebbero vere. I dati sarebbero stati rubati prima dell’arrivo di Elon Musk.
Come riporta la BBC, ci sarebbero diverse prove a sostegno del fatto che sarebbero state rubate le informazioni personali connesse a 400 milioni di profili del social network azzurro.
Quelle finora pubblicate, infatti, non apparterrebbero ad altre operazioni di hacking ai danni di Twitter. Come quella la più recente, che ha coinvolto 5,4 milioni di utenti.
Dei mille indirizzi email resi noti dall’hacker, infatti, solo 60 erano stati già rubati in precedenza. E per questo il data breach potrebbe essere significativamente più esteso.
L’hacker venderà i file tramite un acconto di garanzia: cosa significa
Un’altra prova della veridicità delle dichiarazioni di Ryushi e delle sue minacce sarebbero le modalità di vendita dei dati rubati dagli utenti di Twitter.
L’hacker ha infatti proposto uno scambio attraverso un acconto di garanzia. Vale a dire che non riceverà i soldi se prima non consegnerà effettivamente quanto promesso, ovvero i dati di 400 milioni di account.
La vendita sarà regolata attraverso una terza parte che opera nel dark web e garantirà il successo dell’operazione. A meno che Elon Musk non decida di pagare il riscatto o acquistare il maltolto per eliminarlo.