Massimo Giletti raccomandato da Giovanni Minoli, la confessione: "Era il figlio di un'amica di mia madre"
Nella lunga carriera, Giovanni MInoli avrebbe raccomandato soltanto una persona: Massimo Giletti, capace però di esordire con un'intervista importante
È considerato tra i dirigenti Rai più influenti, autore di programmi che hanno fatto la storia della televisione italiana, ma nella sua lunga carriera Giovanni Minoli non avrebbe mai raccomandato nessuno, tranne in un caso: Massimo Giletti. La confessione arriva dallo stesso Minoli, che voluto raccontare l’aneddoto collegato alla vicenda: una “spinta” a cui si sarebbe opposto per due volte, per poi cedere soltanto di fronte a un risultato che lo convinse appieno. Ovvero l’intervista a Giulio Andreotti, realizzata dal giovane e caparbio Giletti dopo un lungo appostamento.
- Giovanni Minoli e la carriera in Rai
- Massimo Giletti, raccomandato dalla madre di Giovanni Minoli
- La perseveranza di Massimo Giletti e la scelta di Giovanni Minoli
Giovanni Minoli e la carriera in Rai
Giovanni Minoli non è certamente una figura che ha bisogno di tante presentazioni, dopo decenni passati in Rai a dirigere e inventare format. Un personaggio capace di proseguire in qualche modo, per creatività e influenza, nella scia di un altro dirigente “mitologico” come Ettore Bernabei, suo suocero.
Fra le sue intuizioni, alcune che hanno segnato letteralmente, e continuano a segnare, la storia della tv pubblica e del mezzo televisivo in Italia: “Quelli della notte” con Renzo Arbore, “Blitz” con Gianni Minà, senza dimenticare “Mixer” e “Un posto al sole“.
Giovanni Minoli alla conduzione di “Mixer”, nell’edizione celebrativa del 2023
Massimo Giletti, raccomandato dalla madre di Giovanni Minoli
Quando si parla del piccolo schermo, molte delle figure di spicco che lo hanno riempito, e in molti casi continuano a riempirlo, sono probabilmente state scelte da Giovanni Minoli.
Fra le tante ce ne sarebbe una soltanto, che avrebbe goduto di un privilegio raro: quella di essere raccomandato, anche se non personalmente da Giovanni Minoli, ma da sua madre.
“Era il figlio di un’amica di mia madre, facevano le dame di beneficenza insieme a Torino” ha confessato al Corriere l’ex dirigente Rai. “Mia madre mi chiese di dargli una mano. Ma io non andavo tanto d’accordo con lei. Così, quando si presentò il ragazzo la prima volta gli dissi di tornarsene nell’azienda del padre dove lavorava”.
La perseveranza di Massimo Giletti e la scelta di Giovanni Minoli
Per convincere Giovanni Minoli serviva probabilmente qualcosa in più, e questo Massimo Giletti sembrerebbe averlo compreso bene, al di là della classica “buona parola” scambiata fra le rispettive madri.
“Rieccolo un anno dopo: stessa risposta” ha raccontato Minoli. “La terza volta appena entrato mi dice: ‘Guardi che mi sono licenziato, non mi può più rimandare in azienda’. La sua ostinazione mi piacque”.
Giovanni Minoli decise quindi di testare le abilità di quel giovane giornalista, senza di certo però spianargli la strada in virtù della raccomandazione.
“Lo presi e lo misi alla prova: il giorno dopo l’avviso di garanzia ad Andreotti gli dissi di appostarsi all’alba davanti alla chiesa dove il senatore andava a messa e di fargli un’intervista per strada. Ci riuscì”.
Giletti, che di recente è ritornato in Rai, non sarebbe però in cima alle sue preferenze. Quando gli viene chiesto chi siano i migliori professionisti lanciati da lui, Minoli non ha dubbi e sceglie due donne. “Milena Gabanelli. E Sveva Sagramola. Per non offendere nessuno”.