Denuncia di un soccorritore a Mestre dopo l'autobus precipitato: "Gente faceva foto e video invece di aiutare"
Denuncia di uno dei primi soccorritori dei passeggeri dell'autobus precipitato a Mestre: "Passanti facevano foto e video invece di aiutare"
Scandalizzato. Bujar Bucai, uno dei primi soccorritori dei passeggeri dell‘autobus precipitato dal cavalcavia a Mestre, ha raccontato gli attimi immediatamente successivi all’incidente, dichiarando che la gente “ferma faceva foto e video invece di aiutare“. Il bilancio della tragedia è di 21 morti e 15 feriti.
“La gente faceva foto e video”
Bujar Bucai, cittadino di origine kosovara in Italia da 25 anni e titolare di un bar tra gli alberghi adiacenti la stazione ferroviaria di Mestre, è stato uno dei primi a soccorrere i passeggeri all’interno dell’autobus precipitato dal cavalcavia.
All’Ansa ha raccontato di aver scavalcato le recinzioni, attraversato di corsa i binari e scalato un traliccio per riuscire a salvare due bambini.
Bujar Bucai
Subito dopo ha dichiarato di essere rimasto scandalizzato dai passanti che facevano “foto e video“, gridando di dare una mano nel caso in cui avessero visto qualcuno perché “si tratta di salvare vite”. O almeno di non bloccare la strada “perché dovevano arrivare i soccorsi”.
“I non sono nessuno, ma un minimo uno lo può fare – ha aggiunto -. Agli altri dico: se vedete un disastro del genere cercate di aiutare, quello non era un incidente normale, dove è giusto aspettare i professionisti, si trattava di salvare delle vite“.
Gli attimi subito dopo l’incidente
Bucai ha anche ricordato gli attimi immediatamente successivi all’incidente.
Il suo locale si trova dalla parte opposta rispetto a dove è finito l’autobus una volta sfondato il guardrail, finito al centro dell’indagine.
“Stavo vicino alle vetrate parlando col mio socio e un fornitore – ha spiegato -, quando ho sentito un rumore e ho visto molta polvere. Sono uscito di corsa, c’era un signore del Bangladesh con la bimba in braccio che voleva andare a soccorrere, io sono salito sulla prima recinzione, ho attraversato i binari, poi sono salito sull’ultimo traliccio del treno e ho saltato l’ultimo muretto davanti al bus”.
I due bambini salvati
Bucai è riuscito a tirar fuori due bambini: “Due ragazzi ucraini, ho saputo che sono stati ricoverati a Treviso. Purtroppo hanno perso la mamma, e non so come stanno. Vorrei andarli a trovare, spero stiano meglio”.
Poi ha aggiunto di aver visto altre tre persone, “probabilmente salvati dai due africani”.
Ma ancora nessuna collaborazione dalla gente: “Solo uno dall’alto mi ha lanciato un estintore (forse l’autista del bus che era stato affiancato sul cavalcavia dal mezzo caduto, ndr) e l’ho usato. Poi sono arrivati la polizia, i vigili del fuoco, i carabinieri, tutti. Mi è sembrato che fosse passato un anno, e invece erano pochi minuti“.