Ddl Zan, dirigente Pd sospesa dopo insulto omofobo a Scalfarotto
L'esponente del Pd è stata sospesa dopo la frase omofoba rivolta al sottosegretario di Italia viva, mentre Renzi denuncia le minacce ricevute
“Con Scalfarotto voglio essere politicamente scorretta: “a fr**** di m***” sarebbe questo l’insulto omofobo rivolto da un’esponente del Pd del Lazio al sottosegretario al ministero dell’Interno di Italia Viva Ivan Scalfarotto. Come riportato da La Stampa, a seguito dell’episodio il Partito Democratico ha comunicato con una nota la sospensione dell’iscritta alla sezione di Civitavecchia.
Ddl Zan, dirigente Pd sospesa dopo gli insulti omofobi a Scalfarotto: la denuncia social
L’offesa, ripresa nel pomeriggio da Matteo Renzi nella sua e-news, è stata denunciata per prima in mattinata dall’ex ministra dell’agricoltura Teresa Bellanova: “Mi chiedo cosa ne pensi Enrico Letta delle parole vergognose di Rosamaria Sorge, iscritta, dirigente PD e ex candidata a Civitavecchia per il partito. Non stiamo forse esagerando?” ha scritto su twitter la rappresentate di Italia viva.
Su Facebook Bellanova ha continuato il suo pensiero riconducendo l’episodio al dibattito fuori e dentro dal Parlamento sul Ddl Zan.
“È questo l’esempio che vogliamo trasmettere, mentre cerchiamo di approvare una legge necessaria che condanna odio e discriminazione? Dall’inizio abbiamo chiesto a tutte le forze politiche dialogo e confronto, con l’obiettivo di risolvere le criticità e approvare quanto prima una legge giusta. Gli insulti e il conflitto politico esasperato non conducono da nessuna parte, se non a maggiore odio” ha scritto l’esponente di Italia viva.
Ddl Zan, Renzi: “Ricevo minacce di morte”
Lo stesso Matteo Renzi ha riportato la vicenda, riferendo inoltre di gravi attacchi ricevuti sul web legati alla discussione intorno al disegno legge contro l’omotransfobia: “Da quando abbiamo proposto di trovare una soluzione io ricevo email con minacce di morte. Quelli che dovrebbero sostenere una legge contro l’odio, mandano messaggi d’odio che stiamo raccogliendo con certosina pazienza” ha scritto il senatore di Rignano in riferimento alla mediazione sul testo in discussione in Senato tentata con la Lega di Matteo Salvini.
“Ivan Scalfarotto è stato attaccato da una dirigente del Pd di Civitavecchia, con l’espressione ‘fr** di m’. Lisa Noja ha sottolineato come Marco Travaglio per parlare dei crimini d’odio, faccia sfottò su chi ha problemi di salute mentale. Dovrebbe imparare che la lotta alle discriminazioni parte dal linguaggio e dal rispetto delle persone che subiscono ogni giorno lo stigma della diversità. È che proprio non ci arriva. Lucia Annibali riceve email con scritto ‘Sei una bastarda al pari del tuo carnefice'”, ha aggiunto il leader di Italia Viva, stigmatizzando le “polemiche assurde sulla legge contro l’omotransfobia. Sta accadendo la stessa cosa di gennaio 2021: tutti a darci contro, soprattutto chi non sa di che cosa stiamo parlando”.
All’inizio della sua e-news, Matteo Renzi era ritornato all’attacco di Chiara Ferragni, con la quale negli ultimi giorni si è reso protagonista, insieme anche al marito dell’influencer, Fedez, di uno scontro sui social proprio riguardo al Ddl Zan: “Noi siamo sotto attacco da parte degli influencer, come Chiara Ferragni, che dice: ‘Cari politici fate schifo’, con un messaggio imbarazzante per superficialità e qualunquismo”.
Ddl Zan, insulti omofobi a Scalfarotto da dirigente del Pd: il provvedimento del Partito democratico
Sull’insulto omofobo rivolto a Ivan Scalfarotto è infine intervenuto il Partito Democratico, sospendendo l’esponente di Civitavecchia: “Dai social abbiamo appreso che una iscritta al Pd della sezione di Civitavecchia, ha insultato l’esponente di Italia Viva, Ivan Scalfarotto, con un’espressione palesemente omofoba.”
“Come la battaglia sul ddl Zan può dimostrare, il Partito Democratico respinge ogni forma di discriminazione o di insulto, in particolar modo se ispirato dalle preferenze sessuali, che appartengono alla sfera personale di ogni donna e uomo e come tali vanno rispettate e, se messe in discussione, difese senza se e senza ma” hanno precisato dal Pd.
“Per questo, dopo aver comunque letto le scuse sui social dell’iscritta, prendiamo le distanze e condanniamo l’accaduto sia per la forma sia per il contenuto, ritenendolo ingiustificabile e non in linea con i valori democratici che ogni giorno intendiamo sostenere e difendere. D’accordo col Segretario Regionale Bruno Astorre ed il Segretario Provinciale Rocco Maugliani, sarà sospesa dal Partito e ne sarà richiesta l’espulsione alla Commissione di Garanzia Provincial” si legge ancora nella nota.