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Ddl Zan, nessun accordo. Si voterà in Senato: perché sarà rischioso

Nessun accordo sul ddl Zan, si va verso la discussione in Senato: tutte le incognite sull'approvazione del provvedimento

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Nessun accordo sul ddl Zan, si andrà al voto al Senato. Un voto in mare aperto dove potrà succedere di tutto, anche che il testo venga affossato. Soprattutto perché con molta probabilità ci sarà il voto a scrutinio segreto dove ogni parlamentare potrà decidere quel che vuole, al di là delle direttive di partito. Insomma, ci si appresta ad andare verso ‘un terno al lotto’.

Nella giornata odierna il testo di legge contro l’omotransfobia è arrivato a un bivio. Ci sono state diverse trattative e riunioni tra partiti ma alla fine non c’è stata alcuna sintesi. Così il testo del provvedimento approderà in aula pari pari come è stato votato alla Camera.

Il presidente della commissione giustizia di Palazzo Madama (dove la misura si è fermata), il leghista Andrea Ostellari, nelle scorse ore, come riferisce il Corriere della Sera, ha proposto una modifica al testo che creasse un punto di equilibrio tra le parti attualmente inconciliabili. Ma è qui che tutto è precipitato in quanto non c’è stato l’accordo tra i partiti di maggioranza.

Ora si va verso il voto il 13 luglio a Palazzo Madama: in quella data inizierà il dibattito. Ivan Scalfarotto (Italia Viva nonché sottosegretario al ministero degli Interni), intervenuto a RaiNews24, ha comunque detto che ci potrebbe essere ancora spazio per una mediazione, laddove si riesca ad imbastire un dialogo tra le parti.

La scossa al dibattito è arrivata come poc’anzi accennato da Ostellari e dalla sua proposta di correzione del testo: “Nel disegno di legge eliminare, ovunque ricorrano, le parole identità di genere”, è la versione diffusa da fonti della Lega. Un cambio sposato anche dai senatori di Italia Viva. La proposta è stata però ritenuta “irricevibile” dal fronte che sostiene il ddl Zan.

Ddl Zan, i numeri al Senato: rischio di affossamento della misura

Il problema sono i numeri. Passato alla Camera, il testo non ha al momento una maggioranza certa al Senato: i voti sicuri e favorevoli oscillano tra i 130 e i 145, quota insufficiente per un voto considerato blindato (i no sarebbero almeno 150). Determinanti sarebbero i 17 voti di Italia Viva, che alla Camera aveva votato sì al ddl Zan ma che adesso chiede delle modifiche.

Ddl Zan, come funziona il voto a scrutinio segreto

La votazione a scrutinio segreto può essere richiesta da venti Senatori o da uno o più Presidenti di Gruppi che, separatamente o congiuntamente, risultino di almeno pari consistenza numerica. Prima dello svolgimento della votazione, il Presidente verifica il numero dei Senatori richiedenti lo scrutinio segreto. I Senatori richiedenti sono considerati presenti, agli effetti del numero legale, ancorché non partecipino alla votazione.

Onda Pride da Milano a Roma: in piazza anche per il Ddl Zan Fonte foto: ANSA
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