Da eroi a sfrattati: il caso degli infermieri in Lombardia
Nei giorni scorsi è arrivato l’ordine di sfratto per infermieri e operatori sanitari arrivati in Lombardia, poi il dietrofront
Da eroi a sfrattati: il passo è stato davvero veloce. E’ la storia degli infermieri e degli operatori sanitari che hanno risposto alla chiamata della Lombardia nel corso dell’emergenza sanitaria. Nel corso della pandemia, la terribile situazione che ha investito la Regione ha creato una situazione di crisi del personale. E per questo è arrivata la scelta di convocare volontari da tutta Italia.
Una risposta immediata e di massa, tantissime le persone che si sono candidate per offrire il loro aiuto alla Lombardia, in cambio di un alloggio negli alberghi fino al 31 luglio. Ma pochi giorni fa è arrivata la doccia fredda: gli operatori dovranno lasciare al più presto le camere.
La denuncia
Il racconto di uno dei protagonisti fotografa la situazione: “Ho risposto alla chiamata dalla Sicilia, senza alloggio pagato non posso mantenermi a Milano – ha rivelato al Corriere della Sera un infermiere – Non ci hanno dato nessun preavviso”. Tanta delusione per chi ha messo a disposizione la sua professionalità in un momento così delicato.
E anche gli albergatori hanno posto immediatamente l’attenzione su questa situazione così assurda: “Ci siamo rimasti male anche noi – rivela uno degli albergatori che aveva messo a disposizione la sua struttura – Sono persone speciali che nel corso dell’emergenza si sono prodigati per gli altri”.
Il dietrofront
Ma appena emersa la notizia, è arrivato anche l’immediato dietrofront da parte della Regione Lombardia che insieme al Policlinico si sono impegnati a coprire costi e spese per chi ha lavorato nell’Ospedale in Fiera fino al prossimo 31 luglio.