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Da Alessia Pifferi una lettera alla madre dal carcere: "Non mi hai mai voluto bene, mi hai abbandonata"

Nell'ultima lettera di Alessia Pifferi una dura accusa alla madre. La donna è irritata per la scelta di sorella e madre di costituirsi parti civili

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Alessia Pifferi torna a scrivere lettere dal carcere e questa volta la destinataria di una missiva carica di risentimento è la madre, accusata di averla abbandonata e di aver fallito nel suo ruolo di genitore.

L’ultima lettera dal carcere di Alessia Pifferi

“Non sei mai stata una vera madre, mi hai sempre criticata e giudicata”, scrive alla mamma la 37enne in carcere con l’accusa di aver lasciato morire la piccola Diana, la figlioletta di 18 mesi deceduta di stenti dopo essere stata abbandonata in un appartamento a Ponte Lambro, a Milano.

Alessia Pifferi è indignata e arrabbiata per la decisione della madre Maria Assandri e della sorella Viviana di costituirsi parti civili nel processo davanti alla corte d’Assise che la vede imputata per la morte della figlia.

È ‘Il Giornale’ a citare il contenuto dell’ultima lettera scritta dal carcere da Alessia Pifferi.

Madre e sorella di Alessia Pifferi parti civili

Ai giornalisti che sondavano il suo stato d’animo in tribunale, Viviana Pifferi ha detto non risponderà mai alle lettere della sorella Alessia:

Non ha mai chiesto scusa, nemmeno nelle lettere che ha inviato a me e a mia madre, e non le risponderò mai fino a che non chiederà almeno scusa, io sono contro mia sorella ed è la parte giusta, perché quella che è morta è mia nipote”.

Parlando della nipote, Viviana Pifferi esclude che possa essere morta per un raptus della madre: “Per una settimana l’ha abbandonata, non può essere un raptus di dieci minuti”, ha detto.

alessia pifferi processoFonte foto: ANSA

Viviana Pifferi in aula indossa una maglietta con la foto della nipote Diana.

Durante l’udienza in corte d’assise la donna ha indossato una maglia con la foto della nipote.

Maria Assandri, madre della donna sotto processo, ha ricevuto la lettera ad aprile scorso. Sul retro della busta l’indirizzo di piazza Filangieri a Milano dove ha sede il carcere di San Vittore in cui Alessia Pifferi è reclusa dallo scorso luglio.

No alla perizia psichiatrica su Alessia Pifferi

Intanto la corte ha respinto la richiesta di perizia psichiatrica avanzata dalla difesa.

“L’unico elemento che può giustificare una perizia psichiatrica sulla capacità di stare in giudizio dell’imputata – ha stabilito il presidente della corte – è un possibile deficit cognitivo, che però anche se fosse acclarato potrebbe costituire un elemento atto a escludere la capacità di stare al processo. L’assistita è lucida e perfettamente in grado di stare al processo”.

La difesa però ha ribadito che riproporrà la richiesta di perizia, ma stavolta per stabilire la capacità di intendere e di volere al momento del fatto.

processo-alessia-pifferi Fonte foto: ANSA
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