Covid monitoraggio settimanale 26 novembre: stabile indice Rt, sale l'incidenza. Quali le Regioni a rischio
Indice Rt stabile ma in aumento l'incidenza a livello nazionale: i dati dell'ultimo monitoraggio settimanale
Il nuovo report della Cabina di regia fa sapere che l’incidenza settimanale è in aumento a livello nazionale, mentre è stabile l’indice Rt. Nella settimana 19-25 novembre si segnalano 125 casi per 100mila abitanti, mentre la scorsa settimana erano 98 per 100mila abitanti.
Covid, monitoraggio 26 novembre: Rt a 1,23
Indice Rt stabile a 1,23, che la settimana scorsa era invece a 1,21. Sono in aumento anche i ricoveri e le terapie intensive, mentre sono 18 i territori a rischio moderato, secondo quanto riporta l’Istituto superiore di sanità.
Secondo il rilevamento settimanale, “il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 6,2% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 25 novembre) contro il 5,3% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 18/11)”.
“Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale all’8,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 25 novembre) contro il 7,1% al 18/10″, riporta sempre l’Iss.
Risulta in aumento anche “il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (23.971 vs 15.773 della settimana precedente)”.
Covid, monitoraggio 26 novembre: il commento di Rezza e Brusaferro
“Tende ancora a peggiorare la situazione epidemiologica nel nostro Paese e per quanto riguarda l’occupazione delle terapie intensive e dei reparti di area medica, anche se siamo al di sotto della soglia critica si osserva una tendenza all’incremento” è stato il commento del direttore generale della Prevenzione, Gianni Rezza, sul quadro epidemiologico nel nostro Paese.
Nell’analisi entra anche il fattore della variante Omicron identificata negli ultimi giorni e classificata dall’Oms come “preoccupante”: “Stiamo valutando con attenzione quello che accade nel resto del mondo, in particolare l’emergere della nuova variante recentemente individuata in Sud Africa e ne stiamo valutando le caratteristiche assieme agli altri organismi internazionali” ha aggiunto Rezza.
Secondo la valutazione dei dati del monitoraggio da parte del presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, “per quanto riguarda le aree mediche e le terapie intensive, nelle prossime 4 settimane potremmo trovarci in una situazione in cui il tasso di occupazione del 10% o anche del 20% in alcune casi viene raggiunto in alcune regioni”.
“Le fasce di età più colpite sono quelle sotto i 19 anni. La fascia d’età sopra i 12 anni è quella caratterizzata da una crescita più significativa dei casi ma l’incidenza è più elevata in particolare tra i 6 e gli 11 anni. Anche i ricoveri nella fascia pediatrica, pur limitati, sono presenti in tutte le fasce e particolarmente tra quelle più giovani” ha evidenziato Brusaferro.
Covid, monitoraggio settimanale: le Regioni con l’incidenza più alta
Una Regione è classificata a rischio alto, mentre 18 risultano a rischio moderato; tra esse una è prossima a essere considerata a rischio alto.
Le incidenze più alte sono state rilevate nella Provincia autonoma di Bolzano, con 458,9 casi per 100mila abitanti, e in Friuli Venezia Giulia, con 346,4 per 100mila abitanti.
Tra le regioni con l’incidenza più alta troviamo la Valle d’Aosta con 265,5 casi per 100mila abitanti e il Veneto con un valore pari a 226,1 per 100mila. In tutti questi casi, la soglia di 50 casi per 100mila abitanti è stata abbondantemente superata.