Quando arriva il picco dell'influenza stagionale 2024? Prima ondata e contagi, come riconoscere i sintomi
L'influenza, e le sindromi parainfluenzali, sono già nel vivo con quasi 1,8 milioni di casi anche se il picco è atteso sotto il periodo natalizio
Si attende per dicembre il picco dell’influenza, e in particolare nel periodo a ridosso del Natale. Ma oltre alla consueta influenza stagionale incidono anche le sindromi parainfluenzali causate da altri virus. Nell’ultima settimana il numero di italiani che hanno fatto i conti con naso che cola e brividi di freddo continua a salire, con un’incidenza fra i bambini fino a 5 anni che è quasi doppia rispetto alla media della popolazione.
L’andamento dell’influenza in Italia
Secondo il rapporto RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, che prende in considerazione il periodo dall’11 al 17 novembre, i contagi, comprese le sindromi simil-influenzali, sono in crescita con circa 1.792.000 italiani già colpiti dai virus e 417.600 nuovi casi nell’ultima settimana.
In lieve aumento l’incidenza, rispetto alla settimana precedente: 7,1 casi ogni 1.000 assistiti. Prima si parlava di 6,5 casi.
Presentazione della campagna per la vaccinazione influenzale in provincia di Modena.
Si tratta, comunque, di numeri inferiori rispetto a quelli osservati nello stesso periodo del 2023, quando si registrarono 8,2 casi ogni 1.000 assistiti.
Fra i bambini fino a 5 anni l’incidenza è decisamente più alta: 15,9 casi ogni 1.000 assistiti (in salita rispetto ai 13,7 della settimana precedente).
Queste le soglie stabilite dalle autorità sanitarie:
- fino a 5,65 – livello basale;
- fino a 11,39 – intensità bassa;
- fino a 17,24 – intensità media;
- fino a 20,70 – intensità alta;
- oltre 20,70 – intensità molto alta.
Tra le Regioni che hanno attivato la sorveglianza, il livello di incidenza è ovunque sotto la soglia basale tranne che in Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Abruzzo e Sicilia. In Lombardia l’incidenza più alta, pari a 8,89 casi ogni 1.000 assistiti.
I sintomi dell’influenza
L’influenza vera e propria comporta febbre alta preceduta da brividi, mal di testa, dolore alle ossa e sintomi respiratori. I rischi sono rappresentati dalle complicanze che possono colpire i soggetti fragili, sia alle basse vie respiratorie (polmoniti) sia sotto forma di miocarditi ed encefaliti.
Ma oltre all’influenza ci sono anche le sindromi parainfluenzali, i cui sintomi sono mal di gola, raffreddore, bronchiti, riniti e polmoniti. Nelle prime fasi di queste malattie, tali sintomi vengono spesso scambiati per quelli dell’influenza. I soggetti adulti e sani guariscono nel giro di qualche giorno, mentre i bambini e le persone immunocompromesse possono andare incontro con più facilità a infezioni dei tratti inferiori dell’apparato respiratorio, che a volte degenerano in complicazioni come bronchiti e polmoniti.
Il vaccino antinfluenzale
Il vaccino antinfluenzale è consigliato a:
- operatori della Sanità;
- over 60;
- bambini da 6 mesi a 6 anni;
- persone che soffrono di patologie polmonari, cardiache, neurologiche, oncologiche, eccetera.
La copertura vaccinale scatta a partire da dieci giorni circa dopo l’inoculazione.