Covid, tre regioni a rischio zona gialla: quali sono
L'incidenza dei contagi da coronavirus è in aumento, resta stabile l'indice Rt: cosa cambia la prossima settimana per le Regioni
Mentre in Italia le Regioni sono in pressing sul Governo per rivedere le regole sul Green pass, con misure più severe per i non vaccinati, e si continua a spingere sulla terza dose di vaccino, la situazione sui contagi è delineata dal nuovo monitoraggio della Cabina di regia. I dati che riguardano la pandemia di Covid-19 nel nostro Paese sono stati diffusi oggi, venerdì 19 novembre, dall’Istituto Superiore di Sanità.
Incidenza settimanale dei contagi e indice Rt: i dati del monitoraggio Iss
A livello nazionale, l’incidenza settimanale continua ad aumentare: sono 98 i casi per 100mila abitanti (12/11/2021-18/11/2021) contro 78 per 100mila abitanti della scorsa settimana (05/10/2021-11/11/2021).
Per quanto riguarda l’indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato invece pari a 1,21, con un range 1,14 – 1,26, stabile rispetto alla settimana precedente e al di sopra della soglia epidemica.
Terapie intensive e ricoveri, i dati della settimana
Inoltre, in terapia intensiva il tasso di occupazione si fissa al 5,3%, secondo la rilevazione giornaliera del Ministero della Salute al 18 novembre, contro il 4,4% all’11 novembre. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 7,1% contro il 6,1% di sette giorni fa.
Tuttavia, i livelli di occupazione restano comunque sotto il livello di soglia fissato rispettivamente al 10 e al 15%.
Nuovi colori, le Regioni a rischio
Tutte le 21 Regioni e Province autonome risultano classificate a rischio moderato questa settimana. Nessuna Regione, quindi, supera le soglie che portano alla zona gialla.
Per l’ufficialità di un’altra settimana con tutta la Penisola in bianco, tuttavia, bisognerà però attendere il pomeriggio perché la valutazione degli esperti è ancora in corso.
La Regione più a rischio è il Friuli Venezia Giulia, che ha un tasso di occupazione dei posti letto ordinari al 14,8% contro la soglia del 15%, mentre ha ampiamente superato gli altri due valori, l’occupazione delle terapie intensive (al 13,1% contro la soglia del 10%) e l’incidenza (289,3 casi per centomila abitanti, ben oltre la soglia di 50).
È in bilico anche la provincia di Bolzano, con le rianimazioni sopra soglia (11,3%) e i ricoveri ordinari al 14,2%. Le Marche invece superano leggermente (10,5%) la soglia delle intensive, ma i ricoveri ordinari sono al 6,6%.
Preoccupa infine la situazione delle terapie intensive in Lombardia (9,1%), nel Lazio (9,4%), in Sicilia (9,5%) e in Valle d’Aosta (9,6%), tutte però con il tasso dei ricoveri ordinari ancora lontano dal 15%.