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Covid, contagi in aumento: quali regioni ora rischiano la zona gialla

Aumentano tutti i parametri dell'epidemia in Italia, con due territori che superano i parametri per il ritorno alla zona gialla

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Sulla base del monitoraggio settimanale della cabina di regia e del ministero della Salute con l’Istituto Superiore di Sanità, nessuna regione italiana passerà in zona gialla. Il nostro Paese, almeno per un’altra settimana, resterà tutto in zona bianca e cioè la zona di rischio più bassa. Le cose, però, potrebbero cambiare già fra sette giorni.

Sono 20, infatti, le regioni italiane che sono classificate a rischio moderato e solo una Regione, la Calabria, è a rischio basso. Il Friuli Venezia Giulia è segnalata ad altra probabilità di progressione a rischio alto.

Covid, nuovo monitoraggio Iss: aumenta l’indice Rt

L’indice di trasmissibilità Rt, per cui è stato preso in considerazione il periodo che va dal 20 ottobre al 2 novembre 2021, arriva a 1,21. Nel precedente monitoraggio Iss si attestava a 1,15.

Il range va da 1,08 a 1,31. Dunque in ogni zona d’Italia è stata raggiunta e superata la soglia epidemica di 1, oltre la quale la circolazione del virus non può essere tenuta sotto controllo con monitoraggio e tracciamento dei casi.

Covid, nuovo monitoraggio Iss: aumenta l’incidenza

Anche l’incidenza settimanale di casi positivi continua ad aumentare a livello nazionale. Nel periodo tra il 5 novembre e l’11 novembre si attesta a 78 ogni 100 mila abitanti. Il precedente documento della cabina di regia indicava invece 53 casi.

Anche in questo caso è stato superato il valore soglia dei 50. Dati oltre questi valori decretavano a gennaio 2021 l’ingresso automatico in zona gialla. Ora è invece la saturazione degli ospedali a indicare il cambio di colore.

Covid, aumenta la saturazione delle terapie intensive

Salgono i tassi di occupazione in area medica e in terapia intensiva. Nei reparti Covid si arriva infatti al 6,1% della rilevazione quotidiana del ministero della Salute, mentre al 28 ottobre la percentuale era del 5,3%.

Non va meglio nelle rianimazioni, dove il dato è del 4,4% di posti letto occupati contro il 4% del 4 novembre. Numeri, almeno a livello nazionale, lontani dalle soglie critiche, rispettivamente, del 40% e del 30%.

Covid, quali sono le regioni a rischio zona gialla

Oltre quella saturazione, verrebbe meno la resilienza degli ospedali. Le soglie per l’ingresso in zona gialla sono invece più basse: basta il 10% dell’occupazione delle terapie intensive e il 15% dell’area medica, che devono coincidere con un’incidenza settimanale di 50 casi ogni 100 mila abitanti.

Secondo quanto si apprende dal sito dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, solo il Friuli Venezia Giulia supera il limite dell’occupazione delle terapie intensive, con il dato all’11%. Nel territorio l’incidenza è molto elevata, con 148 casi ogni 100 mila abitanti.

Prossime al superamento delle soglie anche le Marche, al 9%, e la provincia autonoma di Bolzano per quanto riguarda l’area medica, satura al 14%. In Alto Adige l’incidenza rilevata è di 201 casi ogni 100 mila abitanti.

Dunque il territorio di Bolzano e il Friuli Venezia Giulia sono le due regioni più a rischio di passare alla zona gialla, ma non sono stati superati tutti i parametri per la firma di un’ordinanza specifica da parte del ministro Roberto Speranza.

Sulla Lombardia in zona gialla, Guido Bertolaso ha fatto un chiarimento che riguarda i vaccini anti Covid e spiegato che è possibile che la regione cambi colore molto presto, nonostante i numeri decisamente sotto le soglie.

 

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