Covid, Gimbe contro la strategia di Draghi. Allerta in 12 regioni
Dall'ultimo report della Fondazione Gimbe emerge una situazione critica in 12 regioni. Il presidente Cartabellotta attacca il piano del premier Draghi
Dalla Fondazione Gimbe, nel report con i dati relativi alla settimana che va dal 10 al 16 febbraio, è arrivato un nuovo allarme sulla situazione coronavirus in Italia. L’appello, questa volta, è rivolto direttamente al nuovo premier Mario Draghi e non nasconde una critica: “Serve un cambio di passo” perché “complici le varianti, è impossibile piegare la curva dei contagi con le misure attuali, confidando solo nel potenziamento della campagna” vaccinale.
I dati del monitoraggio Gimbe: preoccupano 12 regioni
I nuovi casi, infatti, non accennano a diminuire e sono 12 le regioni che contano un aumento dell’incidenza del virus. Infezioni che in ben 17 province hanno raggiunto un incremento del 5%.
Per quanto riguarda la pressione sugli ospedali, l’occupazione da parte di pazienti affetti da Covid supera in 3 Regioni la soglia del 40% in area medica e in 5 Regioni quella del 30% delle terapie intensive.
In particolare, il numero dei nuovi casi è stabile (84.272 da 84.711), mentre è diminuito quello dei positivi (393.686 da 413.967) e delle persone in isolamento domiciliare (373.149 da 392.312), così come quello dei ricoverati con sintomi (18.463 da 19.512) e nelle terapie intensive (2.074 da 2.143) oltre che delle vittime (2.169 da 2.658).
Il commento di Cartabellotta: il ruolo delle varianti nei contagi
Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe, ha commentato come ogni settimana i dati della Fondazione: “Anche questa settimana – ha osservato – nonostante i dati riflettano i contagi avvenuti in un’Italia tinta di rosso e arancione, i nuovi casi non accennano a diminuire. E guardando ai dati regionali si rilevano segnali di incremento”. Il motivo, secondo Cartabellotta, va ricercato nella “circolazione delle nuove varianti“.
A proposito alle mutazioni del coronavirus, “in attesa dei risultati della nuova indagine anche sulle varianti brasiliana e sudafricana”, Cartabellotta ha invitato “le Istituzioni a rendere pubblici i dati di prevalenza per le singole Regioni”.
Fondazione Gimbe critica la strategia di Draghi: “Serve un lockdown”
L’appello della Fondazione Gimbe, in seguito ai dati presentati, è rivolto direttamente a Mario Draghi: “Se intende perseguire l’obiettivo europeo zero Covid” l’unica soluzione è quella adottata in Germania e cioè “un lockdown rigoroso di 2-3 settimane“.
La speranza è quella di poter “riprendere il tracciamento, allentare la pressione sul sistema sanitario, accelerare le vaccinazioni e contenere l’emergenza varianti”. Della questione lockdown si è molto discusso negli scorsi giorni in seguito al pressing del consulente del ministero della Salute Walter Ricciardi.
“Nel suo discorso al Senato – ha detto ancora Cartabellotta – il Presidente Draghi ha indicato nella lotta alla pandemia l’obiettivo prioritario del suo Governo, da attuarsi attraverso il potenziamento di forniture e somministrazioni del vaccino. Una strategia necessaria ma non sufficiente, considerato che l’attuale sistema delle Regioni a colori, oltre ad esasperare i cittadini e a danneggiare le attività economiche con decisioni last minute, non è riuscito a piegare la curva dei contagi e mantiene ospedali e terapie intensive al limite della saturazione, con la minaccia delle varianti che da un giorno all’altro potrebbero mandare in tilt i servizi sanitari”.
“Ma forse la politica – ha concluso il presidente Gimbe – oltre a temere le conseguenze sociali ed economiche di un nuovo lockdown, dubita che il Paese sia davvero pronto a perseguire la strategia zero Covid”.