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Cosa è successo stanotte nella guerra tra Russia e Ucraina: la verità 'forzata' di Mosca sulla salute di Putin

Il ministro degli Esteri di Mosca costretto a rispondere a una domanda sulla salute dello "Zar". E l'Ue non trova la quadra sulle sanzioni

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Mosca costretta a chiarire ‘forzatamente’ sul tema relativo alla salute di Vladimir Putin, dopo che nei giorni scorsi sono circolate voci che hanno parlato di un uomo malato, colpito da una grave forma di cancro. Il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, intervenuto al canale francese Tf1, si è trovato a rispondere a una domanda esplicita sulle condizioni del presidente russo, affermando che il numero uno del Cremlino sta bene. Si tratta di una versione che cozza con quanto riferito dall’intelligence Occidentale.

Nelle scorse ore, circa gli sviluppi della guerra, da segnalare che i Paesi Ue non hanno trovato una quadra sul sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia. Intanto prosegue l’avanzata dell’esercito di Mosca nel Donbass.

La versione di Lavrov sulla salute di Putin

In Russia è difficile che si sentano giornalisti e politici parlare della salute di Putin e della famiglia del presidente. Sono argomenti intoccabili, tabù. Non lo sono invece in Occidente; e infatti Lavrov, a domanda diretta del canale televisivo francese TF1, ha dovuto per forza rispondere.

“Non credo che chiunque sia lucido possa vedere in lui i sintomi di una qualsiasi malattia“, ha dichiarato il ministro, aggiungendo che Putin appare in pubblico “ogni giorno”: lo si può vedere “sullo schermo, lo si può leggere, si possono ascoltare i suoi discorsi. Lascio a coloro che diffondono tali voci di risolvere la questione con la loro coscienza, nonostante le opportunità quotidiane che hanno per verificare cosa sta succedendo”.

La situazione in Donbass

Lavrov, sempre con TF1, ha anche fatto il punto sul Donbass, naturalmente secondo la visione di Mosca. “La nostra priorità assoluta – ha dichiarato – è la liberazione delle repubbliche di Donetsk e Lugansk, che sono ormai riconosciute dalla Russia come Stati indipendenti. Il futuro dei territori dell’Ucraina dove la Russia sta conducendo la sua operazione militare speciale dovrebbe essere deciso dai loro cittadini”.

Il ministro non ha però fatto alcuna menzione al fatto che l’esercito russo in questo momento sta distruggendo le città del Donbass, radendo al suolo ogni tipo di edificio e di infrastruttura con l’artiglieria pesante.

“La Russia non crede che le porte per la ripresa del dialogo con l’Occidente siano chiuse e Vladimir Putin non rifiuta mai contatti con colleghi stranieri”, ha aggiunto Lavrov. Pure in questo caso si tratta di dichiarazioni controverse in quanto lo “Zar“, da settimane, si rifiuta di parlare con Zelensky.

Lavrov ha poi detto che l’operazione della Russia è “lunga” per “non attaccare i civili”: un’esternazione che non trova alcun riscontro nella realtà visti i tanti massacri di civili ucraini.

Salta il sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca

Il ministro degli Esteri russo ha anche affermato che l’Occidente aveva pianificato da tempo le sanzioni contro la Russia: “Queste sanzioni, che sono più che altro un’isteria, direi un’agonia, sono partite dall’Occidente. La velocità cui sono state imposte e il loro obiettivo provano che non sono state inventate dall’oggi al domani. Erano pianificate da parecchio tempo ed è improbabile che verranno cancellate”.

Le parole di Lavrov non sono state supportate da alcuna prova tangibile. Tangibile invece il fatto che il sesto pacchetto di sanzioni dei Paesi Ue sia saltato. L’embargo sul petrolio russo continua a dividere, così come in queste ore sta facendo molto discutere la telefonata a Putin fatta da Emmanuel Macron e dal cancelliere tedesco Olaf Scholz sabato scorso e precedentemente dal premier Mario Draghi, nel tentativo di giungere a dei negoziati e sbloccare le esportazioni del grano e dei cereali ucraini per scongiurare una crisi alimentare mondiale.

Zelensky, Donbass “indescrivibilmente complicato”

In Donbass non c’è tregua. Il presidente Zelensky ha affermato che le condizioni in quelle zone sono “indescrivibilmente complicate”. I russi avanzano e assediano Severodonetsk.

Il presidente ucraino, nel suo ultimo discorso alla nazione, ha inoltre posto il focus sui raid su Kharkiv che “ha subito terribili colpi dagli occupanti. Condomini neri, bruciati e semidiroccati si affacciano a est e nord con le loro finestre, da dove sparava l’artiglieria russa. Da dove sono arrivati gli aerei da combattimento russi. La Russia ha già perso non solo la battaglia per Kharkiv, non solo la battaglia per Kiev e il nord del nostro Paese. Ha perso il proprio futuro e ogni legame culturale con il mondo libero”.

Zelensky resiste.Fonte foto: ANSA
Il presidente ucraino Zelensky

“Sono stati tutti bruciati – ha aggiunto -. In particolare, lì, a Saltivka. Un terzo della regione di Kharkiv è ancora sotto occupazione. Libereremo sicuramente l’intero territorio. E tutti dovrebbero lavorare per questo risultato in posizioni sia a livello locale che statale”.

Il numero uno di Kiev si è reso protagonista di una mossa a sorpresa, senza precedenti in questi tre mesi di guerra. Nelle scorse ore, dopo aver visitato i soldati impegnati in prima linea sul fronte di Kharkiv, ha deciso di rimuovere il capo della sicurezza della città perché a suo avviso “non ha lavorato per la difesa della città”.

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