Coronavirus, non solo Saviano: i preti celebrano, è polemica
Aumentano i casi di sacerdoti che non rispettano il decreto anti Covid-19 aprendo le porte delle chiese
Difficile tenere i fedeli lontani dalla Chiesa e dalle celebrazioni. Altrettanto difficile sembra per i sacerdoti non aprire le porte delle chiese. E così aumentano i casi di infrazione del decreto anti coronavirus. Non solo quindi il caso del funerale di Saviano che ha portato il governatore De Luca a dichiarare la zona rossa per la cittadina napoletana. Anche a Cremona e Piacenza si sono verificati casi simili.
Qui Cremona. A Soncino, i carabinieri sono entrati nella chiesa della frazione Gallignano, dove il sacerdote stava celebrando il funerale per una delle vittime del Covid-19. Tra i banchi della chiesa c’erano in totale 13 persone. I militari hanno contestato la violazione del Dpcm e fatto una multa da 280 euro. Don Lino Viola non l’ha presa bene: “E’ rispetto questo? – le parole riportate da TgCom – Un carabiniere che interrompe una messa arrivando sull’altare? In una chiesa di 350 metri quadrati con dentro 13 persone sei delle quali piangono un defunto? Dove siamo, nella Russia sovietica? Per adesso non pago. Prima scriverò al prefetto perché le modalità usate dai carabinieri sono inaccettabili e si deve sapere”.
Qui Piacenza. Addirittura sul piede di guerra don Pietro Cesena, parroco della chiesa dei Santi Angeli Custodi di Piacenza, nel quartiere di Borgotrebbia: “Non pagate le multe, non abbiate paura di venire a messa. Quello a cui ci hanno messo di fronte è anticostituzionale, è qualcosa di oppressivo”. Lui, don Pietro, continua imperterrito ad aprire le porte della propria chiesa per la messa ai fedeli. La Polizia è intervenuta raccogliendo elementi che serviranno per successivi accertamenti. Potrebbe presto scattare la multa.
Ha tirato le orecchie al suo sacerdote il vescovo di Piacenza, monsignor Gianni Ambrosio: “Rispettare le normative anti-Covid che pure la Conferenza Episcopale Italiana ha comunicato e più volte ribadito. Si possono discutere, certo, ma sono da osservare ovunque, soprattutto qui a Piacenza, ove il numero dei contagi e dei defunti è impressionante”.
Continua quindi l’insofferenza di parte del mondo cattolico alla chiusura dei luoghi religiosi. In occasione del venerdì santo, a San Pietro in Lamis, in provincia di Foggia, fecero il giro del web le immagini delle celebrazioni con tante persone a ridosso del sagrato della chiesa, compreso il sindaco. Così come in Calabria, dove a Filadelfia, nel Vibonese, nella Chiesa di Santa Barbara ci fu la messa per la domenica delle Palme presieduta dal sacerdote don Giovanni Primerano alla presenza di numerosi fedeli.
E dire che era stato Matteo Salvini a sollevare il problema proponendo la riapertura parziale e sempre in sicurezza delle chiese, almeno per la messa di Pasqua. Ricevendo in cambio tante polemiche.
Non è solo la cristianità a “eludere” il decreto. Ha fatto il giro del web, nelle ultime ore, il video del funerale di un cittadino di etnia rom celebrato illegalmente a Lamezia Terme nonostante i divieti e le restrizioni imposte per contenere i contagi da coronavirus. “Purtroppo abbiamo visto queste immagini, si è verificato tutto in pochi minuti. Vi sono delle responsabilità che le forze dell’ordine stanno accertando”, ha dichiarato in collegamento a “Mattino Cinque” il sindaco della cittadina calabrese, Paolo Mascaro.