Coppia Bolzano, Benno Neumair confessa. Le tappe del giallo
Tutte le tappe dell'omicidio della coppia di Bolzano: chi è Benno Neumair e cosa è successo prima della confessione del figlio della coppia scomparsa
La confessione di Benno Neumair è arrivata ed è la svolta in una tragedia. Non l’epilogo, però. Quello si avrà soltanto quando i corpi di entrambe le vittime saranno strappati alle acque dell’Adige, dove probabilmente sono stati gettati il 4 gennaio. Ma nel frattempo Benno ha ammesso le sue responsabilità: è stato lui a uccidere Peter Neumair e Laura Perselli, suo padre e sua madre. Gli investigatori di Bolzano ci avevano visto giusto fin da subito, fin da quando una serie di tracce e movimenti sospetti del 30enne avevano fatto propendere per l’ipotesi di omicidio.
La confessione è contenuta in due verbali di interrogatorio desecretati lunedì, contestualmente alla richiesta di un nuovo incidente probatorio per accertare la capacità di intendere e di volere di Benno, accusato di duplice omicidio volontario e occultamento di cadavere.
Si arriva così a una svolta, forse la più importante, in un giallo che da Bolzano aveva tenuto con il fiato sospeso tutta Italia. Perché quei corpi sono già stati cercati per più di due mesi, con l’ausilio di cani molecolari, sommozzatori, ecoscandaglio e un sistema di dighe a monte in grado di abbassare il livello dell’Adige di 20 o 30 centimetri.
Molto si è detto anche della personalità dell’unico imputato e del suo rapporto con i genitori. Benno ha inizialmente negato ogni addebito, nonostante la determinazione degli investigatori a continuare sulla pista che lo vedeva al centro delle indagini. Ha ceduto dopo il ritrovamento del corpo della madre e dopo due mesi passati in prigione, già di per sé testimonianza di quanti elementi ci fossero a carico del 30enne, e nonostante i quali Benno ha tenuto alte le difese.
Chi è Benno Neumair, l’insegnante con il culto dei muscoli
Benno Neumair ha 30 anni e la passione per il fitness. Lo si vede bene nelle foto in cui mette in mostra la propria muscolatura e le doti atletiche, come la capacità di fare “la bandiera”, tenendosi appeso a un palo e sollevando in aria le gambe fino ad assumere una posizione orizzontale con il solo ausilio delle braccia.
Su internet è possibile risalire a un sito interamente dedicato alla palestra e curato dallo stesso Benno. In bella vista c’è l’impegno, assunto dal giovane con i suoi lettori, di combattere la disinformazione riguardante il modo di alimentarsi e fare esercizio implementando la forma fisica. Tuttavia sembra che, almeno lui, qualche problema lo avesse avuto. E forse proprio l’eccessivo utilizzo di anabolizzanti lo avrebbe costretto a rivolgersi ai genitori per un aiuto.
Della convivenza con il figlio, né la madre e né padre di Benno sarebbero stati contenti. Anzi, insistevano perché il giovane si trasferisse in un appartamento tutto suo, magari nella stessa villetta di proprietà dei due pensionati. Al centro di alcuni litigi, di cui avrebbero parlato amici e conoscenti, potrebbe esserci anche la Volvo dei genitori, che Benno utilizzava dopo aver venduto un’automobile di proprietà un anno e mezzo fa.
Risaputo invece che Benno non era amato all’Istituto comprensivo von Aufschneiter, dove insegnava matematica e dove aveva cominciato a lavorare dopo un periodo di studi all’Università di Innsbruck. Alcune mamme e papà degli alunni avrebbero tentato di allontanare Benno dalla scuola, a causa dei ripetuti ritardi e per aver minacciato una collega davanti a scolari e colleghi.
Peter Neumair e Laura Perselli , gli ex insegnanti con la passione per le passeggiate
Peter Neumair e Laura Perselli trascorrevano la pensione nella villetta di Bolzano dopo aver insegnato per tutta la vita. 63 anni lui, 68 lei, amavano passeggiare all’aria aperta. Da vicini e amici sono stati descritti come persone felici e tranquille. Oltre a Benno, hanno avuto una figlia, Madè, di 26 anni, laureata in Medicina a Innsbruck e iscritta a un corso di specializzazione all’Università di Monaco di Baviera.
Proprio Madè, che aveva detto di voler essere messa al corrente della verità, “qualunque essa fosse”, ha poi informato i giudici del rapporto burrascoso creatosi tra Benno e i genitori. Nel corso della testimonianza resa alla Corte, la donna avrebbe anche detto di essere spaventata dal fratello e in particolare di temere per la propria incolumità, nel caso di scarcerazione del giovane, detenuto nel carcere di Bolzano con la misura del fermo, prima della confessione.
I fatti, dalla scomparsa dei coniugi alla confessione di Benno
L’ultima attività documentata della coppia è datata 4 gennaio, ore 18.46. Si tratta dell’accesso a WhatsApp di Laura Perselli.
Il 19 gennaio, il “Corriere dell’Alto Adige” rivela che i pm di Bolzano, Igor Secco e Federica Iovene, hanno posto sotto sequestro l’abitazione della coppia di pensionati scomparsi e indagato il figlio Benno per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Il 30enne aveva denunciato per primo la scomparsa dei genitori. Rientrato in casa dopo essere andato a trovare la nonna, questa la sua versione, avrebbe trovato l’abitazione deserta.
Gli inquirenti in particolare esaminano alcuni residui di sangue, trovati nell’automobile e nei pressi del ponte sull’Adige a Vadena, più o meno dove Benno ha passato la notte la sera stessa della scomparsa, ospitato a casa della fidanzata.
Il ruolo della ragazza appare fin da subito chiaro alla procura, che decide di metterla sotto indagine ma solo in quanto atto dovuto, data la piena e immediata disponibilità della donna a collaborare. Si viene a sapere che Benno, appena arrivato a casa della compagna, ha chiesto di fare la doccia e di lavare i vestiti, indossando al posto dei panni sporchi un cambio che aveva portato con sé. Gli abiti verranno poi consegnati dalla giovane alle autorità inquirenti.
Il 29 gennaio Benno viene portato in carcere. Lo decide la giudice per le indagini preliminari Carla Scheidle, che convalida il fermo chiesto dai pm. Benno si costituisce spontaneamente su suggerimento dell’avvocato, ma continua a negare qualsiasi addebito rispetto all’accusa di duplice omicidio. Tuttavia cominciano a emergere dettagli riguardanti il rapporto tutt’altro che tranquillo di Benno con Laura e Peter. In particolare, durante l’udienza di convalida del fermo vengono fatti ascoltare alcuni messaggi vocali in cui la 68enne si lamentava del figlio con un’amica.
Nel frattempo le ricerche si concentrano sul fiume Adige, anche tramite alcune simulazioni con manichino e riducendo la portata delle acque tramite dighe poste a monte del corso d’acqua. L’ipotesi infatti è che i corpi siano stati scaraventati giù dal ponte per l’occultamento, in corrispondenza del punto sul quale è stato trovato del sangue, e successivamente trasportati dalla corrente.
Il 6 febbraio viene trovato il corpo di Laura Perselli tra gli abitati di San Floriano e Laghetti, a sud di Bolzano. Nella stessa area si intensificano le ricerche del corpo del 63enne, al lavoro i sommozzatori dei carabinieri con l’ausilio dell’ecoscandaglio e del sistema di chiuse, grazie al quale è possibile ridurre il livello dell’acqua di 20-30 centimetri.
Dell’autopsia del cadavere invece riportato alla luce, viene incaricato Eduard Egarter Vigl, un noto anatomopatologo che per 20 anni si è occupato della conservazione e delle ricerche sulla famosa mummia del ghiaccio conservata al Museo Archeologico di Bolzano, nonché collaboratore nell’ambito di alcune ricerche sulla salma di Tutankhamon. Il verdetto del perito, nominato dalla difesa, parla di strangolamento. Sembrerebbe anche che la donna non abbia opposto alcuna resistenza all’aggressione.
L’ipotesi dei pm è a questo punto che Benno si sia reso responsabile di un’aggressione nei confronti del padre e che la madre, accorsa sul posto e ritrovatasi testimone dell’assassinio, sia stata successivamente eliminata da Benno. Ora Benno ha confessato, ma il corpo di Peter Neumair non è ancora stato trovato.