Cognome del padre ai figli, arriva lo stop: cosa cambia in Italia dopo la decisione della Corte Costituzionale
La Corte Costituzionale cambia le regole per l'attribuzione del cognome ai figli, dichiarando illegittima quella automatica del cognome del padre
La Corte Costituzionale, riunita in Camera di Consiglio, ha esaminato le questioni di legittimità costituzionale che riguardano le norme che regolano l’attribuzione del cognome ai figli nell’ordinamento italiano. Pronunciandosi con una sentenza storica, che potrebbe aprire le porte a un cambio di rotta all’anagrafe.
Quali leggi ha esaminato e dichiarate illegittime la Corte Costituzionale
In particolare la Corte Costituzionale ha esanimato le leggi che impediscono ai genitori, di comune accordo, di dare al figlio il solo cognome della madre e su quella che, senza il comune accordo, impone il solo cognome del padre, anziché quello di entrambi i genitori.
Le norme censurate sono state dichiarate illegittime per contrasto con l’articolo 2, l’articolo 3 e l’articolo 117, primo comma, della Costituzione. Quest’ultimo in relazione all’articolo 8 e all’articolo 14 della Convezione europea dei diritti dell’uomo.
Perché la Consulta ritiene discriminatorio e lesivo il cognome del padre
La Corte Costituzionale ha ritenuto discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio la regola che attribuisce automaticamente il cognome del padre.
E dunque, per il principio di eguaglianza e nell’interesse del figlio, entrambi i genitori devono poter condividere la scelta del suo cognome, che costituisce un elemento fondamentale dell’identità personale.
Come cambia l’attribuzione del cognome ai figli da parte dei genitori
La nuova regola di attribuzione del cognome prevede pertanto che il figlio assuma il cognome di entrambi i genitori nell’ordine concordato dai due, salvo che decidano, di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due.
Giuliano Amato, presidente della Corte Costituzionale.
In mancanza di un accordo sull’ordine di attribuzione del cognome di entrambi i genitori, resta salvo l’intervento di un giudice, in conformità con quanto già predispone l’ordinamento giuridico.
Cosa cambia adesso in Italia: necessario l’intervento del legislatore
La Corte Costituzionale ha dunque dichiarato che è illegittima la attribuzione automatica del cognome del padre, in riferimento ai figli nati nel matrimonio, fuori dal matrimonio e ai figli adottivi. E aperto la strada all’attribuzione automatica del doppio cognome o di quello materno.
La sentenza, comunicata attraverso una nota dell’Ufficio comunicazione della Consulta, sarà depositata nelle prossime settimane. Tuttavia sarà necessario l’intervento di un legislatore regolare tutti gli aspetti connessi alla decisione dei giudici, attraverso nuove norme sull’attribuzione del cognome ai figli.
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