,,

Serena Mollicone, Cassazione dispone l'appello bis per i Mottola: nuovo processo per l'omicidio

Delitto di Arce, riparte il processo: la corte di Cassazione ha disposto l'appello bis per l'omicidio di Serena Mollicone. Le parole della sorella

Pubblicato:

L’omicidio di Serena Mollicone non ha ancora un colpevole, ma avrà un nuovo processo. Alla fine della partita la Corte di Cassazione ha deciso di istituire un nuovo processo d’appello. La richiesta era stata avanzata dal sostituto procuratore generale della Cassazione con lo scopo di ribaltare la sentenza di assoluzione a favore di Franco Mottola, il figlio Marco e la moglie Annamaria, arrivata al processo di secondo grado.

La sentenza della Cassazione

Come riportato in apertura, la corte di Cassazione ha accolto l’istanza presentata dalla Procura generale della corte d’appello di Roma contro la sentenza di assoluzione nei confronti di Franco Mottola, suo figlio Marco e la moglie Annamaria.

L’assoluzione era arrivata dopo il processo d’appello presso la corte di Roma nel 2024, che aveva sollevato i Mottola da ogni attribuzione sul delitto di Arce.

Serena Mollicone sentenza Cassazione omicidio MottolaFonte foto: ANSA
Il luogo in cui fu ritrovato il corpo di Serena Mollicone. Il suo omicidio non ha ancora un colpevole. La Cassazione si è pronunciata sulla richiesta di aprire un nuovo processo d’appello a carico della famiglia Mottola

Dopo la decisione dei giudici Consuelo, sorella di Serena Mollicone, ha commentato con queste parole: “Il mio pensiero va a mia sorella che non rivedrò più nella mia vita così come mio padre. Noi confidiamo nella giustizia che attendiamo da 24 anni. Da oggi abbiamo speranza”. Lo riporta Ansa.

La scomparsa di Serena Mollicone

La mattina del 1° giugno 2001 Serena Mollicone, 18 anni, uscì dalla sua casa di Arce (Frosinone) per recarsi a Isola del Liri dove aveva appuntamento per un’ortopanoramica. Serena viveva insieme al padre Guglielmo e aveva una sorella più grande, Consuelo, che viveva a Como. Sua madre Bernarda era morta quando la ragazza aveva appena sei anni.

Le tracce di Serena Mollicone si persero tra le 9:30 e le 10 di quella mattina, quando scomparve nel nulla dopo essersi sottoposta al controllo.

Il padre Guglielmo, preoccupato per il mancato rientro a casa della figlia, d’accordo con il fidanzato della ragazza si presentò a tarda serata presso la stazione dei carabinieri di Arce dove fu accolto dall’allora maresciallo Franco Mottola e dal brigadiere Santino Tuzi.

Numerosi furono gli avvistamenti segnalati dopo la denuncia, dalla sua presenza presso un forno nel quale avrebbe acquistato pizza e croissant alla segnalazione di un autista di un autobus che raccontò di averla notata sulla tratta Sora-Arce alle 10:30, ma entrambe le versioni risultarono infondate.

Il ritrovamento del corpo

La tragedia si palesò il 3 giugno, quando il corpo di Serena Mollicone fu rinvenuto intorno alle 12 in località Fonte Cupa ad Anitrella, una frazione di Monte San Giovanni Campano (Frosinone) distante 8 km da Arce.

Il cadavere si trovava in una posizione supina, nascosto tra rifiuti, con la testa avvolta in un sacchetto del discount Eurospin sigillato con del nastro adesivo, lo stesso che avvolgeva il volto. Le mani e i piedi erano immobilizzati con altro nastro e del fil di ferro solitamente in uso negli ambienti agricoli. Serena Mollicone presentava una ferita alla testa localizzata sul sopracciglio sinistro, ma il medico legale stabilì che la ragazza fosse morta per asfissia.

Le indagini, da Carmine Belli a Santino Tuzi

Durante le prime fasi delle indagini fu arrestato il carrozziere Carmine Belli, che si era presentato in caserma per riferire che il 1° giugno aveva visto Serena Mollicone discutere con un ragazzo biondo. L’uomo fu accusato di aver ucciso la giovane a seguito del rifiuto di un approccio sessuale, ma successivamente fu prosciolto in tutti e tre i gradi di giudizio.

L’11 aprile 2008 morì suicida il brigadiere Santino Tuzi. La sua morte si presentò da subito come sospetta, dato che Tuzi pochi giorni prima si era recato in Procura per dichiarare che alle ore 11 del 1° giugno 2001 aveva visto una ragazza dall’aspetto e dagli indumenti del tutto simili a quelli di Serena entrare nella caserma di Arce. Fino alle 13:30, orario in cui Tuzi smontò dal servizio, la ragazza non avrebbe mai lasciato la stazione dei carabinieri.

Il processo

Dopo una seconda ispezione del cadavere di Serena Mollicone, effettuata nel 2016 dalla squadra dell’anatomopatologa forense Cristina Cattaneo, l’attenzione si spostò sulla caserma dei carabinieri di Arce dove i Ris e il Ros rinvennero elementi che rendevano gli alloggi dei Mottola, al piano superiore della stazione dell’Arma, compatibili con la scena del delitto.

Secondo l’accusa e secondo il padre di Serena, quest’ultima il 1° giugno 2001 si sarebbe recata presso la stazione dei carabinieri per denunciare Marco Mottola per spaccio di droga, ma lì avrebbe incontrato lo stesso Marco che l’avrebbe aggredita e uccisa.

A processo finirono Franco Mottola, suo figlio Marco, la moglie Annamaria e altri due carabinieri, Vincenzo QuatraleFrancesco Suprano. Nel 2022 i cinque imputati furono assolti dalla Corte d’Assise di Cassino, sentenza confermata dalla Corte d’Appello di Roma nel 2024.

serena-mollicone-sentenza-cassazione-omicidio-mottola-2 Fonte foto: ANSA
,,,,,,,,