Cardiochirurgo russo Konstantin Deyneka condannato a Bergamo: molestie in ospedale, quanto dovrà scontare
Il cardiochirurgo è stato condannato a due anni per violenza sessuale nei confronti di un'infermiera che l'ha accusato di averla palpeggiata
Nel 2018 avrebbe molestato un’infermiera, prima strusciandosi e poi palpeggiandole il sedere, durante una serata di caos al pronto soccorso del San Giovanni Bianco di Bergamo finita con l’intervento dei carabinieri. Il cardiochirurgo russo Konstanin Deyneka è stato condannato a due anni per violenza sessuale, una pena maggiore rispetto all’anno e 8 mesi chiesti dal pm Fabio Magnolo con l’attenuante dei fatti di minore gravità. Lo riporta il ‘Corriere della Sera’.
Condannato cardiochirurgo Deyneka: il caso
A portare a processo il cardiochirurgo è stata un’infermiera di 57 anni, oggi dell’Asst Papa Giovanni XXIII e parte civile insieme all’azienda. L’episodio risale all’1 settembre di cinque anni fa, quando la donna incrociò alla fine del proprio turno di lavoro Deyneka, ai tempi dipendente della cooperativa Panacea di Treviglio, su cui si appoggia l’azienda sociosanitaria.
Tra i fatti avvenuti quella sera non ci sarebbero soltanto le molestie da parte del cardiochirurgo: l’avvocato di parte civile Giovanni Bertino ha cercato di allargare il perimetro chiedendo la trasmissione degli atti alla Procura per interruzione di pubblico servizio, per la lite scoppiata tra il medico e un’altra infermiera al pronto soccorso dell’ospedale di San Giovanni Bianco.
La 57enne che accusa il dottor Deyneka di molestie ha raccontato come quella sera del settembre 2018 fosse “euforico”. Da quanto riportato dalla donna, il cardiochirurgo avrebbe prima “strofinato la testa a una collega, dicendo che era la sua preferita” e poi “si è portato alle mie spalle e ha appoggiato i suoi organi genitali contro i miei glutei“.
A quel punto l’infermiera avrebbe invitato il medico a tornare a lavoro, ma poco dopo “oltre a strusciarsi, è arrivata anche la mano sul sedere”.
L’intervento dei carabinieri
Secondo le ricostruzioni fatte in aula, a quel punto lo scompiglio al pronto soccorso sarebbe però soltanto iniziato. Alla richiesta di un’altra infermiera di compilare il modulo Inail per un ragazzo con un infortunio, il dottore avrebbe dato in escandescenze urlandole contro “sei una st****a, ti rovino, qui non lavori più, ti porto via la casa”.
L’infermiera vittima delle presunte molestie, che si era tenuta alla larga, si sarebbe allora messa in mezzo per il timore che Dyneka potesse mettere le mani addosso alla collega. Ma per riportare la calma era stato necessario l’intervento dei carabinieri.
“Ci sono voluti 30 minuti per convincere il medico a darci le generalità” ha riferito il luogotenente dei carabinieri arrivato sul posto “ci filmava col telefonino come se fossimo noi a fare qualcosa di illecito. Non aveva bevuto, ma di certo era alterato”.
La difesa
Il legale difensore di Deyneka, l’avvocato Alessandro Turconi, ha parlato di “clima ostile nei suoi confronti” e di alcuni aspetti “singolari”: come ad esempio che le due infermiere non abbiano visto le molestie e che, nonostante la parte civile a processo abbia detto di aver riferito delle molestie ai militari dell’Arma, intervenuti per un’aggressione verbale del dottore a una collega, il carabiniere sentito avrebbe sconfessato questa circostanza.
All’infermiera e all’Asst Papa Giovanni vanno 5mila euro ciascuno di provvisionale. Se la condanna dovesse diventare definitiva, il cardiochirurgo verrebbe sospeso dall’esercizio della professione per due anni.