Bimbo morto nel pozzo. Il post toccante per il gesto di fair play
Stefano, il bambino morto ieri a Gorizia dopo essere caduto in un pozzo, aveva ricevuto un riconoscimento per il fair play dello sport
Aveva rinunciato a segnare un gol per assistere il portiere avversario che si era infortunato. Per questo lo scorso dicembre Stefano, il bambino morto ieri a Gorizia dopo essere caduto in un pozzo, aveva ricevuto un riconoscimento per il fair play dello sport. A raccontare l’episodio è “Il Piccolo”.
Come riferisce il quotidiano Stefano ricopriva il ruolo di attaccante nella squadra Esordienti di un team goriziano, l’U.S. Azzurra. A essere premiato con lui, nell’ambito della manifestazione “Le eccellenze dello sport”, organizzata da Associazione Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia, Stelle al merito dello Sport del Coni e Panathlon International Club, anche un compagno di squadra. L’anno scorso i due ragazzi si erano meritati il riconoscimento perché in una gara disputata contro i monfalconesi dell’Aris San Polo avevano rinunciato a segnare un gol per soccorrere il portiere avversario che era rimasto a terra per un infortunio.
Bimbo morto nel pozzo: il post della Lega Nazionale Dilettanti
A ricordare con profonda tristezza Stefano e il suo gesto, anche un post della Lega Nazionale Dilettanti.“Un ragazzo brillante e solare, appassionato di musica e calcio. Questo era Stefano Borghes, calciatore dell’Azzurra Gorizia, morto a 13 anni precipitando in un pozzo durante le attività di un centro estivo. Il 28 ottobre dello scorso anno, nella gara contro l’Aris, Stefano si era reso protagonista di un bel gesto di fair-play, rinunciando ad un facile gol per andare in soccorso del portiere avversario colpito al viso da una pallonata nel corso dell’azione. L’esempio di sportività gli era valso un premio da parte del Comitato Regionale Friuli Venezia Giulia oltre che gli applausi del pubblico presente alla partita”.