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Bimba morta per il virus dell'influenza aviaria: è mutato, si può trasmettere da uomo a uomo. Allarme dell'Oms

L'Agenzia sanitaria ha riportato due casi di H5N1 nella stessa famiglia dichiarando di aver aperto un'indagine per risalire ai motivi del contagio

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Una bambina di 11 anni in Cambogia è morta in seguito all’infezione di un ceppo dell’influenza aviaria H5N1. Il caso desta preoccupazione tra gli esperti dell’Oms in quanto anche il padre 49enne è risultato positivo, anche se in modo asintomatico, suggerendo la possibilità che il virus possa essere mutato per fare il salto di specie e permettere la trasmissione da uomo a uomo. Nelle ultime ore anche la Cina ha registrato un caso di aviaria su una donna di 53 anni, le cui condizioni non sono però note.

L’allarme dell’Oms

Ad informare in conferenza stampa dei due casi di infezione all’interno della stessa famiglia in Cambogia è stata Sylvie Briand, la direttrice della Preparazione e prevenzione di epidemie e pandemie dell’Organizzazione mondiale della sanità: “Siamo in stretto contatto con le autorità del Paese per capire di più sull’epidemia – ha dichiarato l’esperta – Le indagini sul campo sono in corso. La situazione globale dell’H5N1 è preoccupante data l’ampia diffusione del virus negli uccelli in tutto il mondo e le crescenti segnalazioni di casi nei mammiferi, compreso l’uomo”.

Una donna libera in aria degli uccellini a Phnom Penh in Cambogia, durante un rituale di buon auspicio

I dati

Nell’incontro con i giornalisti l’esperta dell’Oms ha ricordato che il tasso di mortalità dell’H5N1 è superiore al 50% negli esseri umani, nonostante la trasmissione si verifichi nella maggior parte dei casi negli animali e il contagio alle persone rimanga difficile.

L’agenzia sanitaria delle Nazioni unite ha sottolineato che ad oggi una pandemia di H5N1 non è all’orizzonte e che “il rischio per la popolazione rimane basso”, ma si prevedono altri casi di aviaria nell’uomo, soprattutto nei contesti associati al contatto ravvicinato con uccelli infetti vivi o morti o con ambienti contaminati.

Dal 2003 al 25 febbraio 2023, sono stati segnalati in tutto il mondo 873 casi umani di H5N1 e 458 decessi in 21 Paesi.

La trasmissione uomo a uomo

Sylvie Briand ha spiegato che  tramite la “Global Influenza Surveillance and Response System” una rete globale di laboratori e partner che collaborano tra di loro per monitorare tutto l’anno i virus “siamo in grado di valutare il rischio di insorgenza di nuovi virus influenzali e prevenire epidemie o pandemie implementando misure di contenimento precoce nel caso in cui i virus zoonotici diventino idonei alla trasmissione da uomo a uomo“.

Sulla base della recente segnalazione relativa all’aviaria, “stiamo rivedendo la valutazione del rischio”, ha concluso l’esperta dell’Oms.

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aviaria Fonte foto: ANSA
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