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Moria di gabbiani sul Lago di Garda, le analisi confermano l’influenza aviaria nei volatili

Centinaia i volatili ritrovati morti in alcune aree del Lago di Garda, confermata l’influenza aviaria. I rischi per l’uomo e per gli allevamenti

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Cresce la preoccupazione nella zona del Lago di Garda, dove in seguito alla moria di gabbiani e altri volatili si è deciso di procedere con le analisi, che hanno confermato la presenza dell’influenza aviaria H5N1 come causa dei decessi.

La moria di gabbiani sul Lago di Garda

Nella sola giornata di giovedì 23 febbraio, nel comune di Desenzano e nelle zone limitrofe, almeno una trentina di carcasse di volatili, principalmente gabbiani e gabbianelle, sono stati recuperati dalla polizia provinciale.

Ma i casi sono in crescita, e in poco più di ventiquattro ore sarebbero circa un centinaio i volatili trovati morti sulla spiaggia del Vò di Desenzano.

Moria di gabbiani sul Lago di Garda, le analisi confermano l’influenza aviaria nei volatiliFonte foto: Tuttocittà.it
Desenzano del Garda, una delle zone con la più alta concentrazione di volatili deceduti

Sono quindi arrivate a stretto giro le analisi dell’Istituto Zooprofilattico di Lombardia ed Emilia-Romagna, che hanno confermato la presenza del ceppo di influenza aviaria H5N1.

Le aree interessate

Le oltre cento carcasse dei volatili sono state rimosse dagli addetti dell’Agenzia di Tutela e della Salute (Ats), per evitarne la decomposizione ma soprattutto per scongiurare la possibilità di contagio per altri animali, che potrebbero cibarsi dei volatili senza vita.

Sono stati inoltre recuperati, per quanto possibile, i volatili ancora in vita, che sono stati posti in isolamento presso il comando di Polizia di Desenzano e sui quali, a breve, verranno effettuate tutte le analisi del caso.

A quanto si apprende inoltre, il comando sarebbe in procinto di emanare un’ordinanza per aumentare l’allerta presso gli allevamenti avicoli del territorio, considerando che altre carcasse sono state recuperate nei comuni di Sirmione, Padenghe e Salò.

I rischi per l’uomo

Una prima allerta per i cittadini di Desenzano è stata emanata dal sindaco, Guido Malinverno. Al momento non ci sono aree poste a chiusure preventiva, ma c’è la forte raccomandazione di non avvicinarsi e di evitare qualsiasi contatto sia con i volatili deceduti che con quelli evidentemente malati o in fin di vita.

Ovviamente i professionisti addetti al lavoro sulle carcasse adottano tutte le precauzioni per evitare il contatto diretto con gli animali, anche se, in linea generale, il rischio per la popolazione è basso.

Più preoccupante è invece l’eventualità della diffusione del virus negli allevamenti ovicoli. A tal proposito, è recentemente intervenuta sull’argomento la direttrice di Unaitalia (Associazione delle imprese della filiera avicola italiana), Lara Sanfrancesco.

La Sanfrancesco ha sottolineato “la necessità di rafforzare la sorveglianza dei volatili selvatici e l’applicazione delle misure di biosicurezza negli allevamenti avicoli”, aggiungendo che in alcuni casi sono state già avviate “le misure del sistema di biosicurezza: mezzi di trasporto sanificati e chiunque entri negli allevamenti professionali deve avere calzari e tute disinfettati e usa e getta”.

gabbiano Fonte foto: 123RF
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