Allarme bomba a Firenze davanti casa del procuratore Tescaroli dell'inchiesta sui Georgofili: la situazione
Allarme bomba davanti all'abitazione del procuratore Luca Tescaroli a Firenze: sul posto sono intervenuti gli artificieri per le verifiche del caso
Allarme bomba a Firenze: gli uomini della scorta del procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli hanno trovato una scatola metallica con fili elettrici che fuoriuscivano davanti al portone d’ingresso della casa fiorentina del magistrato, nel centro della città. Sul posto sono intervenuti gli artificieri dei Carabinieri.
Le immagini delle telecamere
L’allarme è scattato attorno alle 8 del mattino di lunedì 19 giugno. Stando a quanto riferito da ‘La Repubblica’, le telecamere avrebbero ripreso due uomini che si sono avvicinati al portone e hanno abbandonato la scatola ritenuta sospetta dagli uomini della scorta del procuratore.
Le riprese, che sono già state acquisite dai Carabinieri, risalirebbero alla notte scorsa. Sono già stati avviati gli accertamenti per risalire ai due uomini e per capire se si tratti di un ordigno capace di esplodere, di un avvertimento o altro. I carabinieri, come riferito da ‘La Repubblica’, hanno fatto poi sapere che nella scatola rinvenuta non c’era alcun esplosivo.
Un veicolo degli artificieri dei Carabinieri.
Falso l’allarme bomba
Stando alle informazioni riportate dall’agenzia ‘Adnkronos’, si è trattato di un falso allarme bomba. La scatola rinvenuta dalla scorta del procuratore Luca Tescaroli non era un ordigno ma un pacco di batterie per la ricarica di microcar elettriche.
I carabinieri hanno avviato le verifiche per capire perché il pacco di batterie sia stato abbandonato proprio davanti all’abitazione del procuratore Luca Tescaroli, ma gli investigatori non hanno ravvisato alcuna finalità minatorie in questo gesto.
Le indagini di Luca Tescaroli
Luca Tescaroli, che in passato ha indagato anche sulla strage di Capaci e su Mafia Capitale, a Firenze è titolare (assieme al procuratore facente funzioni Luca Turco) dell’inchiesta sui mandanti occulti delle stragi del ’93-’94.
Lo stesso Tescaroli sta anche seguendo il caso della scomparsa della piccola Kata, assieme alla pm della Dda Christine von Borries e al sostituto Giuseppe Ledda.