Aggredirono un poliziotto fuori da un locale di Milano: arrestati due figli del boss Calaiò
Arrestati gli esecutori di un'aggressione a un poliziotto fuori da una discoteca a Milano, sono i figli di un boss
Picchiato fuori dalla discoteca. Un poliziotto fuori servizio è stato aggredito da cinque uomini fuori da un locale di Milano. Per l’assalto sono stati fermati i figli del boss Calaiò, che sono ora agli arresti domiciliari.
L’aggressione fuori dal locale
I fatti risalgono all’agosto scorso. Attorno alle 4:30 di notte, un gruppo di ragazzi aggredisce un poliziotto fuori dalla discoteca Old Fashion a Milano. La vittima non è in servizio, è appena uscito dal locale dove era stato con amici per tornare alla propria macchina.
Gli assalitori sono in cinque, e uno di loro gli scaglia addosso un bicchiere. Poi lo scaraventano a terra e iniziano a picchiarlo. Il risultato sono un trauma cranico e altre contusioni, secondo i medici i giorni di prognosi sono 46.
La zona di Milano dove si trova il locale fuori dal quale è stato aggredito il poliziotto
Alcuni dei ragazzi poi si dileguano e di loro non si sa più nulla per quasi un anno. La polizia è però riuscita a rintracciarli e ad arrestarli nella giornata di ieri 30 giugno.
L’arresto dei due figli del boss
Due di loro sono i figli di un boss della zona, Alessandro e Andrea Nazzareno Roberto Calaiò. Il padre è stato fermato tre mesi fa, insieme al figlio primogenito, nell’ambito di un’operazione antimafia contro il traffico di droga.
L’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini su richiesta del pubblico ministero Ilaria Perinu coinvolge anche altri due membri del gruppo di ragazzi che ha aggredito il poliziotto: Matteo Cuccurullo e Massimiliano Vincenzo Cistone.
Il ruolo dei buttafuori
Stando a quanto riporta il sito del quotidiano ‘Il Giorno’, l’aggressione di agosto sarebbe avvenuta non in un luogo isolato, ma davanti a diverse persone tra cui i buttafuori della discoteca.
Questo perché i ragazzi puntavano sulla loro collaborazione e omertà, una speranza rivelatasi soltanto in parte vera. Sono due di loro infatti che bloccano Cistone, ma altri, secondo il gip, avrebbero avuto un atteggiamento ostruzionistico e ostile.
Questa predisposizione, mostrata nonostante i buttafuori fossero a conoscenza dello status di poliziotto dell’aggredito, avrebbe permesso a quattro ragazzi di scappare e prolungato di conseguenza le indagini.