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Aboubakar Soumahoro, moglie e suocera gestiscono coop di migranti. Si indaga su presunti casi di sfruttamento

La moglie e la suocera di Aboubakar Soumahoro nella bufera: un sindacato ha raccolto decine di segnalazioni di sfruttamento. L'onorevole respinge le accuse

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Aboubakar Soumahoro, neo eletto alla Camera nelle fila di Alleanza Verdi e Sinistra, ha costruito la sua credibilità in anni trascorsi a difendere i diritti dei migranti sfruttati e oppressi nei campi. Oggi le segnalazioni raccolte dal sindacato Uiltucs parlano di migranti a cui sarebbero stati negati soldi e i servizi essenziali. Le coop coinvolte sono gestite una dalla suocera e l’altra dalla moglie di Aboubakar Soumahoro.

Le realtà coinvolte sono la coop Karibu e Consorzio Aid, alle quali sono stati affidati progetti finanziati da enti pubblici.

Le indagini della Procura di Latina

La Procura di Latina sta indagando sulle dichiarazioni di una trentina di lavoratori. Al momento non c’è alcuna ipotesi di reato, ma solo un fascicolo esplorativo.

Fra le accuse, alcuni lamentano di essere stati costretti a vivere senza luce e acqua, altri di non venire pagati da due anni e altri di lavorare in nero.

Gli stipendi accumulati non pagati ammonterebbero a 400 mila euro. Alcuni poi sostengono che gli accordi stipulati davanti all’Ispettorato del Lavoro sono stati ignorati. Fra le accuse anche quella di fatture false.

Fra gli accusatori anche dei braccianti minorenni

Il quotidiano ‘La Repubblica’ riporta le segnalazioni di alcuni braccianti.

Come quella di Nader, lavoratore minorenne: “L’elettricità e l’acqua sono state tagliate per molto tempo. Non c’è cibo né ci sono vestiti. Stavamo lavorando e poi ci hanno spostato in un posto a Napoli peggiore del primo e tutti quelli che lavorano qui sono razzisti”.

O quella del 16enne Ziyad: “Il cibo non era buono e non c’era acqua né elettricità. Dopo tutto questo hanno chiuso a chiave questa casa perché non c’erano soldi”.

E quella del 17enne Abdul: “L’ultimo mese non c’era acqua né elettricità… ci hanno mandato tutti in posti cattivi e anche maltrattati”.

La replica di Aboubakar Soumahoro

Al suo insediamento come parlamentare, Aboubakar Soumahoro si era presentato con degli stivali da campagna sporchi di fango per testimoniare la sua vicinanza ai lavoratori della terra vessati dagli sfruttatori.

L’onorevole Soumahoro respinge le accuse al mittente tramite i suoi profili social.

 

“Falso!”, esclama in un indignato post su Facebook.

“(…) Per questo, dico a chi pensa di fermarmi, attraverso l’arma della diffamazione e del fango mediatico, di mettersi l’anima in pace. A chi ha deciso, per interessi a me ignoti, di attaccarmi, dico: ci vediamo in tribunale!”

“Ho dato mandato ai miei legali di perseguire penalmente chiunque infanga il mio nome o la mia immagine, mi diffama o getta ombra sulla mia reputazione. (…)”

 

sindacalista-aboubakar-soumahoro-razzismo-taxi Fonte foto: Ansa
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